La prima volta di Benedetti: "Ecco il gol su punizione"

Il super-bomber del Seravezza (130 reti in Serie D) si è sbloccato pure da fermo

La prima volta di Benedetti: "Ecco il gol su punizione"

La prima volta di Benedetti: "Ecco il gol su punizione"

Il primo gol non si scorda mai. In questo caso in realtà stiamo parlando di uno che al gol c’è abituato, eccome. Uno che ne ha segnati e ne continuerà a segnare a raffica (sono 130 in Serie D e 88 col solo Seravezza fra tutte le competizioni). È nella sua indole. Nel suo dna. Ma pur avendone fatti sin qui tantissimi in carriera... gli mancava un tipo di gol: quello fatto su punizione.

Lorenzo Benedetti ha dimostrato di saper far gol in ogni modo possibile immaginabile: col piede preferito che è il destro, con l’altra specialità della casa che è il colpo di testa nonostante non sia altissimo (... ma sa prendere il tempo come pochi), con il sinistro, qualcuno anche in acrobazia e ovviamente dal dischetto essendo uno specialista dei rigori con quel suo passetto in parte “rubato“ in giovane età a Camaiore dal bagaglio dei trucchi di un mestierante come Federico Tosi. Benedetti segna di rapina, da dentro l’area (che è il suo habitat preferito), e segna da fuori avendo un gran tiro (sia potente che preciso). Ma Dio solo sa quanto gli mancasse il gol su punizione. E quanto lo cercasse. Non un’ossessione... ma quasi.

Lorenzo, a Ghivizzano ce l’hai fatta e avete vinto 1-0.

"Sì, finalmente (ride, ndr). Negli ultimi mesi mi ci stavo avvicinando sempre di più. Qualche settimana fa presi la traversa in casa con la Sangiovannese. Stavolta invece, da una posizione molto simile, mi è andata bene. Ho calciato forte, senza troppa rincorsa, verso l’incrocio dei pali cercando di piazzarla più precisa che potevo. Mi è partita bene ed il portiere del GhiviBorgo (fra l’altro giovanissimo: il 2006 Bonifacio, ndr) l’ha pure toccata facendo un gran tuffo ma per fortuna la sua deviazione non è bastata... e la palla è entrata. Su punizione non ci facevo gol dai tempi del settore giovanile".

Sei stato subito sommerso dall’abbraccio dei compagni.

"Come sempre dopo ogni gol i festeggiamenti sono corali. Sapevano anche loro quanto ci tenessi e lo cercassi il gol su punizione. Ma l’importante non è come è venuto. L’importante è che sia servito per i 3 punti che ci tengono sempre in corsa nella lotta per entrare nei playoff".

Lunedì mattina hai festeggiato anche con Marzio Luisotti.

"Lui sì che è uno specialista delle punizioni. Ho preso un po’ di lezioni da lui (ride, ndr). Siamo amici da una vita ed entrambi dei camaioresi doc. Domenica ha fatto un’altra delle sue triplette, in Seconda categoria con lo Sporting Camaiore. È forte".

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