Punto da tre calabroni rischia di morire per shock anafilattico

Brutta avventura di un giardiniere nell’oliveta. La corsa al Versilia

Assalito e punto da tre calabroni rischia di morire

Assalito e punto da tre calabroni rischia di morire

Viareggio 20 luglio 2018 - Ha rischiatdi morire per una triplice puntura di insetto. Tre bofonchi che si annidavano in un uliveto che lui, Daniele Cerri, giardiniere di professione, stava ripulendo per lavoro. Il giovane si è accorto che il suo corpo cominciava ad avere delle reazioni preoccupanti e così, senza pensarci più di tanto, accompagnato da un amico è andato immediatamente al Pronto Soccorso dell’ospedale Versilia. I medici che lo hanno visitato si sono resi conto della gravità della situazione: choc anafilattico e codice rosso per il paziente che è stato immediatamente sottoposto a cure intensive. Poi dopo un ricovero durato un giorno è stato dimesso.

Daniele Cerri, molto conosciuto in Versilia anche per essere stato insieme al fratello Andrea lo storico gestore del Calcetto 2000 a Lido di Camaiore, ha raccontato la sua disavventura su Facebook, anche per far sapere ai suoi amici che il peggio è pessato.

Daniele, ora come stai?

«Bene, per fortuna. Ma non è stata una passeggiata. Stavo male e ho avuto veramente paura».

Eri mai stato punto da un insetto, avevi mai avuto una reazione del genere?

«Sì in passato, come tutti, sono stato punto da api e vespe. Ma mai mi era venuto uno choc anafilattico».

Che cosa è successo esattamente?

«Mi trovavo in un uliveto e stavo tagliando delle erbacce. Mi sono accorto che qualcosa mi aveva punto al braccio. Erano tre bofonchi che si annidavano lì. Quando me ne sono accorto era già troppo tardi: mi avevano pinzato».

E poi?

«Il braccio mi è gonfiato subito, poi anche il volto e le labbra. Infine respiravo a fatica. E’ per questo che ho deciso di andare subito all’ospedale. Mi hanno fatto iniezione di adrenalina e tenuto a lungo sotto osservazione. Ora sto meglio, mi hanno dimesso e mi hanno prescritto qualche giorno di riposo».

Sarà più difficile da adesso in poi andare al lavoro...

«Più che altro devo stare più attento. Devo portarmi dietro una scorta di adrenalina nel caso in cui mi dovesse pungere un altro insetto. Ora so di avere una predisposizione e non posso rischiare un altro choc anafilattico».

Paolo Di Grazia