Coronavirus, come sarà la Passeggiata di domani? "Rischiamo un crollo del 70-80 per cento"

La Passeggiata che verrà tra guanti, dispositivi e mantenimento delle distanze all’interno dei locali

Folla domenica in Passeggiata a Viareggio (foto di archivio Umicini)

Folla domenica in Passeggiata a Viareggio (foto di archivio Umicini)

Viareggio, 22 aprile 2020 -  E’ difficile immaginare di mangiare il budino di riso di Galliano, la bomba alla crema della Fauzia, un trancio di pizza della Rusticanella con i guanti di lattice. Fare l’aperitivo al tramonto in piazza Mazzini con gli amici, ma a distanza di un metro e ottanta centimetri l’uno dall’altro o separati da pareti di plexiglass. E’ difficile immaginare la Passeggiata in una bella sera d’inizio estate senza struscio, ma con vasche e corsie ordinate lungo cui muoversi; senza baci dietro i bagni, o quattro passi in cima al Molo per una boccata di salmastro filtrato dalla mascherina.  

«Impossibile pensare a ricostruire una nuova quotidianità in tutti gli ambienti della socialità con quelle che sono le prescrizioni di sicurezza imposte per arginare il contagio da Coronavirus", dice Oreste Bergamini. Il presidente del Centro commerciale naturale della Passeggiata non nasconde le preoccupazioni per quello che sarà: "Mi chiedo se le nostre attività saranno in grado di sostenere economicamente la ‘Fase 2’, perché le premesse ci lasciano con grandi incertezze. Soprattutto per i pubblici esercizi dover contingentare gli ingressi e garantire una distanza tra tavoli di almeno un metro e ottanta, come sembra voglia disporre la Regione, vuol dire abbattere il fatturato del 70 o addirittura dell’80%. E’ come se si chiedesse a un areo di decollare alla metà della velocità: non ci riuscirebbe".  

Dal bancone dello storico bar Fappani, Bergamini ha già testato le misure di distanziamento e gli effetti: "Quando è esploso il caso Codogno e il virus ha cominciato la sua corsa e la Toscana non era ancora considerata zona rossa – racconta – abbiamo provato a consentire l’accesso al bar a due persone per volta, ma così gli incassi non bastano a coprire le spese. Per questo siamo preoccupati – ribadisce -, ma ci proveremo comunque sperando che le misure che il governo deciderà di imporre ci consentano almeno di galleggiare. Faremo tutto ciò che possiamo per provare a ripartire in sicurezza, stringeremo i denti fino a quando non arriverà un vaccino che possa liberarci da questa minaccia globale". E in questo senso la Passeggiata ha già iniziato a portarsi avanti con il lavoro, "Secondo quanto sappiamo ogni attività, oltre a mascherine, visiere e protezioni per i dipendenti, dovrà garantire guanti e gel disinfettanti per i clienti, oltre a procedere con l’igienizzazione degli ambienti almeno due volte al giorno. Per questo – prosegue Bergamini – con tutti gli esercenti stiamo valutando se comprare questi dispositivi attraverso gruppi d’acquisto, dunque fare un grande ordine collettivo per abbattere i costi che per il momento sono elevati. Abbiamo preso contatti con alcuni fornitori, e iniziato a chiedere preventivi. Poi appena avremo indicazioni più chiare ognuno procederà ad allestire la sua attività con paratie e quello che servirà: perché l’obiettivo di tutti è riaprire. Spero dunque che presto inizino ad arrivare notizie più precise e chiarimenti su i tempi i modi della ripresa, perché per arrivare alla ‘Fase 2’ è necessario tracciare una strada. E per il momento – conclude il presidente del Centro commerciale naturale - ci sentiamo persi, tra mille incognite".  

Martina Del Chicca