Il futuro del pianeta: "Il mare? Un bene prezioso. La sua tutela spetta a tutti"

Il ruolo della Capitaneria di porto e la teologia ambientalista di Papa Francesco. Alle “Muse“ il confronto tra la comandante Brini e l’arcivescovo Giulietti.

Il futuro del pianeta: "Il mare? Un  bene prezioso. La sua tutela spetta a tutti"

Il futuro del pianeta: "Il mare? Un bene prezioso. La sua tutela spetta a tutti"

VIAREGGIO

L’arcivescovo Paolo Giulietti e il comandante del Porto Silvia Brini a confronto nella conferenza "Il mare, una risorsa da custodire". Si è trattato di un incontro nell’ambito del "Tempo del creato", la rassegna nazionale organizzata, per il nostro territorio, da Luisa Locorotondo, direttrice dell’ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e Roberto Luzzi della pastorale sociale, che si è tenuta nei giorni scorsi a palazzo delle Muse.

"Ci si potrebbe domandare come si fa a danneggiare il mare che è così grande – dice monsignor Giulietti –? Si può. Anche la foresta Amazzonica è enorme, eppure siamo riusciti a degradarla. Il mare è immenso, ma adesso si cominciano a vedere gli effetti dei comportamenti sbagliati dell’uomo. Si dà tutta la colpa alla politica e ai diversi governi che si susseguono, ma per migliorare le cose, come dice Papa Francesco, è necessaria una sequenza di azioni precise: si inizia dal cuore dell’uomo per arrivare alla politica, non il contrario. È necessario – sottolinea l’arcivescovo – cambiare stile di vita, incontrare le nuove generazioni perché il cambio di rotta può avvenire solo con loro". Il vescovo, poi, ha consegnato all’amministrazione comunale una piccola pianta d’ulivo, simbolo del creato, da piantare in una scuola versiliese a loro scelta. Il comandante Silvia Brini ha raccontato in modo dettagliato le molteplici azioni che la Capitaneria mette in atto per la cura del mare: "Ci sono leggi precise che parlano della tutela ambientale come principio fondamentale e diritto di ognuno, per questo il comando generale ha attivato un Ente per le attività di controllo ed è dotato di laboratori mobili che fanno analisi su tutte le zone inquinate e poi c’è il telerilevatore che dall’alto scova le zone oleose in mare che poi vengono aspirate. La Guardia costiera monitora l’inquinamento marino riconducibile alle navi e ad altre fonti e su quelli interveniamo con le risorse a disposizione. Inoltre – spiega – a Roma c’è un apposito centro che controlla tutto il traffico mercantile sul mare ed anche sulla nostra costa. Poi ci sono gli scarichi che vengono intercettati dai mezzi aerei. Ma il lavoro della Capitaneria non finisce qui abbiamo la competenza di tutti i rifiuti, anche quelli che non sono in mare, come le discariche abusive, perché va da sé che potrebbero finirci. Controlliamo anche l’aria e non dimentichiamo il dragaggio e l’immissione in mare di materiali provenienti dagli scali navali. Infine – conclude Silvia Brini – sorvegliamo costantemente le nostre aree marine nelle quali vi è la presenza dei cetacei". Alla conferenza hanno preso parte anche David Zappelli per l’amministrazione comunale, Marina Gridelli (Marevivo), Umberto Mazzantini (Legambiente) e don Giuliano Savina e Lucia Dal Pino, direttrice della pastorale scuola della diocesi di Lucca.

Eleonora Prayer