
Il direttivo uscente fa incetta di voti. Lo sfidante Rosi: "Chi ha scelto noi voleva una kermesse più moderna"
Samuele Benassi e il suo team si confermano alla guida del Palio dei Rioni: con 9 voti contro 2, il ‘giovane’ presidente batte il senjor Carlo Rosi, che incassa la sconfitta con dignità e nuovi stimoli. Niente da fare, non si cambia nemmeno una virgola.
Le elezioni hanno impalmato il vecchio direttivo in pieno, dando ragione a un percorso intrapreso già da anni che ha voluto un palio gratis per tutti. Democratico? Popolare? Gratuito? I votanti dei rioni hanno scelto e Benassi ha vinto: " Mi sento tranquillo perché so che comunque il nuovo comitato lavorerà per migliorarsi e sono certo che metteranno un occhio verso il nostro programma". L’ex Rosi plaude sportivo e rilancia la palla al centro: lui, il presidente onorario, aveva proposto un minimo di biglietto per l’ingresso e una manifestazione fuori stagione correlata al Palio. Ed è già soddisfatto che se ne sia parlato e discusso in vista di un evento futuro.
Con Benassi ci saranno ancora i vice Elio Merciadri e Giancarlo Frati, il segretario tesoriere Mirco Lazzari e i caporione Pietro Di Lelio (Frati) e Mariano Pizzi (Nocchi). Gianni Batini candidato con Rosi alla vicepresidenza ha preso 3 voti rispetto ai 10 di Merciadri e 9 di Frati, Lazzari 9 voti e Roberto Giambastiani 3 per la segreteria e infine, per i rioni, Pizzi 11 voti e Di Lelio 10.
"Nessuna guerra – assicura Frati –, solo l’auspicio di collaborazione e impegno da parte di tutti. Trasparenza e sinergia". Due modi differenti di vedere il Palio in fondo su cui Rosi ha sempre messo l’accento: "Ringrazio i rioni che ci hanno votato – chiude Rosi – che volevano regole certe ed orientate a un Palio più moderno". Chi sono? "Eh no – glissa – ma questa è una bella vittoria, forse quasi come la presidenza...".
Il Palio ha le sue regole, le alleanze e i segreti come ogni gioco, ogni sport goliardico. È un po’ come Camaiore, semplice, indaffarato, fucina di voti per i politici e di critiche, di allenamenti da ammirare e litigi da evitare, ambizioni ed egocentrismi, ombre e luci. Ancora sette mesi dunque, che le squadre, quest’anno torna in lizza anche il Casoli, trascorreranno nei campi ad esercitarsi, a studiare le mosse vincenti, gli abiti da far sfilare e le miss, ognuna agguerrita e lanciata: e su tutto la passione, un collante sempre ammirevole.
Isabella Piaceri