Acqua, analisi choc in un pozzo: arsenico trenta volte oltre i limiti

Pietrasanta, scatta l’ordinanza di non usare l’acqua per irrigare l’orto

Daniela Bertolucci, portavoce del comitato ambientale

Daniela Bertolucci, portavoce del comitato ambientale

Pietrasanta (Lucca), 10 giugno 2018 - Il verdetto è stato accolto come un fulmine a ciel sereno: arsenico presente oltre 30 volte la soglia massima consentita. A sgranare gli occhi è Daniela Bertolucci, portavoce dell’Associazione per la tutela ambientale della Versilia, visto che le analisi-choc riguardano l’acqua sotterranea prelevata dal pozzo di sua proprietà, in via Pontenuovo al Pollino. Il seguito è storia di ieri, con l’ordinanza emessa dal commissario prefettizio Giuseppe Priolo per disporre in via cautelativa il divieto di emungere l’acqua, utilizzata per irrigare gli orti (non per uso potabile), e la Asl mobilitata per i necessari accertamenti. Ma la rabbia della Bertolucci si taglia a fette, per un motivo semplice: dopo l’emergenza tallio (ottobre 2014) l’associazione sostiene di aver chiesto più volte di non limitare le analisi di acque e terreni al solo conoide del Baccatoio, cioè la cosiddetta ‘zona rossa’.

La sua casa si trova infatti di poco al di là della Gora degli Opifici, corso d’acqua che delimita la ‘zona rossa’ lato Viareggio. E’ stato il dipartimento di scienze della terra dell’università di Pisa ad analizzare il suo pozzo. L’ateneo aveva proposto di inserire un campione della zona fuori ordinanza nell’ambito delle analisi delle acque di falda previste in una tesi di laurea magistrale. Con risultati definiti ‘agghiaccianti’: a fronte di un limite massimo consentito di 10 microgrammi per litro, alla prima analisi del 23 aprile i limiti di arsenico sono risultati pari a 110 microgrammi e a quella del 31 maggio pari a ben 312 microgrammi.

"Ditemi chi devo ringraziare per questo bel regalo – si sfoga la Bertolucci – dato che c’è un inquinamento in atto e non si sa da dove venga. Due anni fa alla ‘Capannina del Pollino’ ho chiesto di estendere i monitoraggi per il principio di precauzione. Da sempre utilizzo l’acqua del pozzo per irrigare i miei quattro orti, dove coltivo un po’ di tutto, dall’insalata ai frutti di bosco, dai pomodori alle zucchine. Chi mi assicura che non ho assunto dosi pericolose di arsenico consumando questi prodotti?".

Giovedì, dopo aver ricevuto i risultati dell’università, Bertolucci ha subito inviato una pec a Comune, Asl e Arpat. La risposta del commissario Priolo non si fa attendere: "Abbiamo subito informato la Asl, chiedendo all’azienda di eseguire degli accertamenti. In attesa delle controanalisi della Asl ho quindi emesso un’ordinanza cautelativa vietando l’uso dell’acqua del pozzo per annaffiare i campi".

Daniele Masseglia