
Il Gubbio vince ad Ancona, pur giocando in dieci per una settantina di minuti, porta a casa la prima vittoria stagionale esterna, scala ancora la classifica, convince con una prestazione straordinaria per contenuti tecnici, agonistici, caratteriali. Una dimostrazione di forza da parte di un organico che Piero Braglia ha saputo "muovere" valorizzandone le risorse di cui dispone, concludendo avendo in campo ben sette under su dieci. Un numero che dice qualcosa, soprattutto a proposito delle qualità di giovani che si affacciano per la prima volta o quasi sul palcoscenico della Lega Pro. E’ emblematico che a realizzare il gol del successo, favorito certo da una indecisione del portiere, risultata tale soprattutto perché c’era li pronto chi sentiva di insistere anche quando poteva sembrare inutile. Il giovane Di Stefano, appunto, un cognome pesante quasi da predestinato. Una prestazione valorizzata dal contributo di tutti oltre che dalle straordinarie giocate di Alessandro Arena che ha dispensato palloni e spettacolo, dribbling e suggerimenti, sacrificio e generosità. "Orgoglioso – ha dichiarato alla fine Braglia – di allenare uno come lui, anche se di giocatori bravi ne ho guidati tanti". Il tecnico ha riconosciuto che "la squadra ha dimostrato quel che vale, disputando una grande partita, evidenziando grande carattere, attaccamento alla maglia. Non era facile rimanere in dieci ad Ancona, contro una formazione di valore ed un tecnico preparato. I ragazzi hanno dato tutto quello che avevano, ordinati, aiutandosi a vicenda. Ora è necessario mantenere questa mentalità".
Soddisfatto anche il presidente Sauro Notari, che aveva visto nel confronto con l’Ancona un esame destinato a saggiare il valore dei "suoi ragazzi". Il successo gli regala oltre ad un sorriso, anche numerose certezze. "Avevo visto giusto", si limita a commentare. Ora sotto con la Virtus Entella, attesa al Barbetti sabato prossimo alle 17,30.
g.b.