Perugia, agli arresti domiciliari tenta di adescare bambini davanti a scuola

Cercava di attirare l’attenzione dei ragazzi all’ora di ricreazione. La denuncia di un insegnante

Sono intervenuti gli agenti della Questura di Perugia che hanno rintracciato l’uomo

Sono intervenuti gli agenti della Questura di Perugia che hanno rintracciato l’uomo

Perugia, 19 novembre 2022 - ​A settembre era stato arrestato perché due donne l’avevano riconosciuto come il presunto molestatore del percorso verde di Ponte Felcino. A due mesi da quell’episodio, la polizia è tornata a bussare alla sua porta per arrestarlo di nuovo. È ritenuto il responsabile di quello che apparirebbe come un tentativo di adescamento di alcuni studenti della scuola della frazione di Perugia che lui, 43 anni, avrebbe cercato di avvicinare durante la ricreazione. Un insegnante, però, lo ha visto sbracciarsi e gesticolare in direzione dei ragazzini e ha capito subito che c’era qualcosa che non quadrava. Ha cercato di avvicinarlo per chiedergli conto del suo comportamento e per capire che cosa volesse. Se, insomma, avesse magari solo frainteso il suo comportamento. Ma di chiarirsi non c’è stata possibilità. Perché alla vista del docente, il 43enne è scappato via rapidamente. A quel punto è stata allertata la polizia che ha avviato subito le indagini. Rimettendo insieme i pezzi del puzzle, gli investigatori sono arrivati a ipotizzare che il responsabile potesse essere lo stesso che avevano fermato una manciata di settimane fa.

Nei confronti del quale era in vigore la misura cautelare degli arresti domiciliari. Misura a cui, con la sua presenza di fronte all’istituto scolastico, era contravvenuto. Di fatto, con la presunta evidenza della reiterazione del reato, la Procura ha sottolineato l’inadeguatezza della misura cautelare che lo aveva raggiunto quando gli erano stati contestati i reati di violenza sessuale, atti osceni in luogo pubblico e resistenza a pubblico ufficiale. Una ricostruzione che il giudice ha condiviso tanto da disporre l’arresto in carcere per evasione. A settembre, esattamente l’11 del mese, il 43enne si sarebbe reso responsabile di due distinti episodi che gli erano costati la custodia cautelare di cui è stata accertata la violazione. Al percorso verde di Ponte Felcino, il 43enne si sarebbe ripetutamente toccato le parti intime davanti a una donna che si trovava con la famiglia nell’area verde.

Poche ore dopo , avrebbe, invece, allungato le mani su un’altra donna, tra l’altro incinta, palpeggiandola davanti alla figlia, anche lei sfiorata, prima di scappare, inseguito dal marito della donna. Quando gli agenti lo avevano raggiunto a casa, nel tentativo di sfuggire, aveva fatto anche cadere un agente. Ricostruendo questo ultimo fatto, era emerso anche il precedente. Le due descrizioni erano coincidenti e per il 43enne erano scattate le manette. Due mesi dopo un nuovo episodio alquanto allarmante.

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