REDAZIONE UMBRIA

Toppetti: «Così ho portato il sorriso in tv»

Il celebre presentatore-attore umbro festeggia domani 74 anni nella sua Assisi

Alfiero Toppetti è stato uno dei volti storici di «Domenica In»; qui nel film «Gli amici del bar Margherita»

Perugia, 19 luglio 2015 - «CHI È Alfiero Toppetti? Un ex ragazzo di provincia con la passione per lo spettacolo che, per una serie di circostanze fortunate, ha realizzato il suo sogno». Il presentatore-attore di Assisi, che domani spegnerà 74 candeline, riassume così la sua incredibile vita artistica, segnata da successi inaspettati e incontri-chiave con i «big» della televisione e del cinema made in Italy. Da Pupi Avati a Raffaella Carrà, da Giancarlo Giannini a Lino Banfi: il versatile Alfiero è stato il volto dei varietà più amati di Rai Uno e ha ricoperto ruoli da protagonista in alcune delle pellicole più famose degli ultimi trent’anni.

«ERANO gli anni Ottanta – racconta Toppetti, che dei suoi occhi verdi e baffi ha fatto un segno distintivo – quando una tv locale umbra mi chiese all’ultimo momento di intervistare Pupi Avati, arrivato ad Assisi per un festival culturale».

E lei?

«Ho accettato, improvvisando un paio di domande».

E com’è andata?

«Benissimo. Io non avevo esperienza ma Pupi Avati rimase colpito dalla mia intraprendenza e a fine intervista si segnò il mio numero di telefono su un foglio. Voleva coinvolgermi in un progetto estivo e così ha fatto. Era ‘Hamburger Serenade’, il varietà di Rai Uno, che ho condotto per 12 puntate. Da lì è iniziato tutto». Poi è arrivata ‘Domenica In’. La mia grande occasione. Sono stato per 34 puntate al fianco di Raffaella Carrà, autrice e presentatrice di quell’edizione».

Che ricordo ha del «caschetto biondo» più famoso d’Italia?

«Meraviglioso. La Carrà è una grande professionista e da lei ho imparato tutto».

Dal piccolo al grande schermo. L’abbiamo vista recitare in oltre venti film: i suoi preferiti?

«‘Roba da Ricchi’ con Renato Pozzetto perché è stato il primo. E poi tutti quelli con la regia di Pupi Avati. Ne ‘Gli amici del bar Margherita’ ho avuto un ruolo da protagonista insieme a un cast eccezionale, mentre ne ‘Il cuore altrove’ ho scambiato battute con Giannini».

Oggi è sugli schermi dell’Expo di Milano…

«Grazie al mediometraggio girato da Pupi Avati sui cent’anni di storia ferroviaria italiana dove recito una parte».

La sua casa, però, è sempre stata Assisi…

«Certo. Qui avevo un posto da impiegato amministrativo che non ho mai lasciato. La carriera artistica l’ho portata avanti utilizzando i giorni di ferie o l’aspettativa senza assegni. Mio padre mi aveva consigliato di restare con i piedi per terra e io l’ho ascoltato. Nello spettacolo non ci sono certezze».

Che regalo di compleanno vorrebbe ricevere domani?

«Me ne basterebbe uno. Che le persone siano vere, sincere e meno sospettose rispetto a chi riesce a realizzare i propri obiettivi».

Chiara Santilli