San Venanzo, missione internazionale a caccia di rocce alcaline

In arrivo una task-force alla ricerca degli elementi minerari utili a far funzionare i superconduttori

Minerale di una terra rara

Minerale di una terra rara

San Venanzo (Terni), 10 giugno 2016 - Una task force internazionale per scovare rocce alcaline e salvare il Pianeta con i superconduttori. Farà tappa anche  il gruppo di scienziati di 6 università europee guidate da quella di Exeter (UK) e da altrettanti partner di enti e società attive nel campo della green-teach che dal 15 al 19 giugno parteciperanno ad un’escursione geologica su centri vulcanici Laziali ed Umbri. I ricercatori visiteranno il Museo Vulcanologico di San Venanzo, uno dei luoghi dove si trovano alcune tra le più rappresentative rocce vulcaniche carbonatitiche, oggetto dell’indagine esplorativa. La necessità di nuove tecnologie basate su energie rinnovabili e sostenibili rendono critico l'approvvigionamento di alcuni metalli come le Terre Rare e il Niobio usati nei super magneti e nei superconduttori. Il gruppo di ricerca dell'Università G. D'Annunzio di Chieti e Pescara, guidato del prof. Francesco M. Stoppa, che comprende fisici, geochimici e geologi strutturali, oltre a vari giovani ricercatori specializzati sulle carbonatiti e le rocce alcaline che contengono tali elementi, è impegnato nella ricerca di nuovi potenziali depositi minerali nel territorio italiano. Secondo le più attuali tesi in materia, i depositi individuati dal gruppo di ricerca non sono sfruttati perché i costi di raffinazione sono troppo elevati. Con l'avvento delle nuove tecnologie di estrazione però potrebbero costituire il 5% delle risorse disponibili in Europa. La ricerca e l'eventuale prospezione sono sotto il controllo di forti principi etici, sia nei riguardi delle popolazioni residenti, che dell'ambiente, dato che le attività stesse sono state finanziate da un imponente progetto europeo ammontante a 5 milioni e 600mila euro. Tale progetto, denominato "HiTech AlkCarb", è finalizzato alla realizzazione di nuovi geomodelli che consentano un’esplorazione più profonda delle rocce alcaline e delle carbonatiti utili al reperimento dei materiali critici necessari all'industria.