Gli prestano 3mila euro ma ne rivogliono il doppio, due arresti per usura

È stata la stessa vittima a rivolgersi alla polizia per mettere fine alle richieste di denaro che erano sempre più pressanti e angoscianti

Firenze, omicidio-suicidio. Uno dei corpi viene portato via (New Press  Photo)

Firenze, omicidio-suicidio. Uno dei corpi viene portato via (New Press Photo)

Terni, 19 febbraio 2020 - Avrebbero costretto la loro vittima, un ternano, a pagare 6 mila euro a fronte di un prestito di 3mila, i due uomini - un trentunenne di Terni e un romano di 48, anche lui residente nella città umbra - arrestati dalla squadra mobile del posto con l'accusa di usura.

È stata la stessa vittima - riferisce oggi la questura - a rivolgersi alla polizia per mettere fine alle richieste di denaro da parte dei due definite dagli investigatori sempre più pressanti e angoscianti, con tanto di minacce telefoniche, che andavano avanti da circa un anno.

L'uomo ha raccontato agli agenti della terza sezione della mobile di essersi rivolto al trentunenne per far fronte a delle spese necessarie per i suoi familiari. Ma l'accordo iniziale di restituire i 3 mila prestati, più 600 euro, non sarebbe stato rispettato: nonostante stesse effettuando il pagamento, le richieste di denaro sono aumentate fino a dover restituire poco meno di 6 mila euro, con l'aumento di 100 euro ogni volta che l'uomo pagava in ritardo. Lo scambio dei soldi, è stato accertato anche grazie a pedinamenti, appostamenti e riscontri documentali, avveniva durante incontri rapidissimi, sempre in luoghi pubblici all'aperto. È stato proprio durante una di queste consegne che la scorsa settimana i poliziotti hanno fermato il quarantottenne - già inquisito per droga e altri reati - con addosso la somma appena consegnata.

Durante la perquisizione della sua abitazione è stato inoltre trovato un etto di cocaina, una piccola quantità di hascisc, bilancini di precisione e tutto il materiale per il taglio e il confezionamento delle dosi. È quindi scattato l'arresto in flagranza non solo per usura, ma anche per detenzione ai fini di spaccio. In base a quanto emerso dalle indagini, grazie anche all'intervento della procura della Repubblica, il gip ha poi emesso in 48 ore un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il trentunenne, tenuto costantemente sotto osservazione durante l'attesa della misura, affinché non potesse allontanarsi dalla città. L'accusa per lui è di usura in concorso. Le indagini della polizia proseguono, sia per accertare la provenienza della droga trovata in casa del romano, che per identificare altre persone finite nel giro di usura. A questo scopo, la questura ternana invita eventuali altre vittime a rivolgersi alle forze dell'ordine per denuncia.