Piazza Grimana, polemica senza fine. "Il taglio degli alberi grida vendetta"

Ancora critiche al progetto che prevede l’abbattimento di 69 piante

Alberi e siepi da tagliare contro spaccio e degrado in piazza ma monta  la polemica

Alberi e siepi da tagliare contro spaccio e degrado in piazza ma monta la polemica

Perugia, 19 settembre 2018 - Niente da fare, l’operazione del taglio di 69 piante grandi e piccole in piazza Grimana non convince nessuno. Continuano infatti a fioccare le proteste nei confronti del progetto redatto dall’amministrazione comunale che – va detto – è aperta a ridiscutere l’operazione. Dopo i malumori di alcuni residenti, ora tocca ad Andrea Maori (tesoriere dei Radicali) sollevare non poche perplessità sul rilancio ipotizzato da Palazzo dei Priori.

«Credo che qualsiasi persona di buon senso possa rendersi conto dell’insensatezza complessiva del progetto così come prospettato – spiega in una nota Maori – . In particolare il taglio estremo di molti lecci è qualcosa che lascia sconcertati. A mio modo di vedere il previsto ‘taglio raso’ delle piante nasconde l’abbattimento complessivo di tanti alberi, così come si capisce da tutto l’insieme delle delibere».

«Se convicne l’eliminazione dell’edicola – continua – rimane il dubbio sulla riqualificazione della piazzetta. negli stalli chiamati ‘posteggio area mercato‘ perchè quel posteggio è previsto solo nei giorni di mercato mentre nulla si dice sulla organizzazione negli altri giorni. E’ sconcertante – conclude il rappresentante dei Radicali – poi tirare fuori dalla tomba il grande architetto dei giardini Andrea Porcinai che aveva previsto la presenza di quelle sipei nel millennio scorso».

Una presa di posizione polticamente rilevante, visto che il movimento radicale alle elezioni amministrative del 2014 aveva deciso di appoggiare l’attuale vicesindaco Urbano Barelli, nei confronti del quale ora però Maori è fortemente polemico. Critiche aspre anche dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Cristina Rosetti: «Ci va giù duro, con i lecci e gli altri alberi in città, l’ambientalista Barelli, che in quattro anni ha permesso l’abbattimento di oltre 1.200 alberi e non ne ha ripiantato neppure un terzo – afferma la Rosetti – Metodi innovativi di spending review. Che se poi gli alberi e il verde in città sono fondamentali per attenuare gli effetti dell’inquinamento acustico e atmosferico e dei cambiamenti climatici, chi se ne importa. Le nuove frontiere dell’ambientalismo avanzano, pericolosamente». Su questo tema M5S presenterà un ordine del giorno urgente.