Perugia, nei condomini scatta l’obbligo del ‘Grande fratello’

Primo sì (con riserva) alla videosorveglianza pubblica nelle nuove lottizzazioni

Sala di controllo (foto Crocchioni)

Sala di controllo (foto Crocchioni)

Perugia, 2 luglio 2015 - E’ DOVUTO intervenire il sindaco, Andrea Romizi, per cercare di sedare gli animi inquieti della maggioranza. Ma alla fine il primo passo verso l’obbligo dell’installazione della videosorveglianza nelle nuove lottizzazioni è stato fatto: la Commissione Affari istituzionali ha approvato infatti il nuovo regolamento in materia, anche se la parola definitiva dovrà arrivare come sempre dal Consiglio comunale, che stavolta dovrà anche tenere conto del parere del Garante sulla privacy.

UNO dei temi principali di cui si dibatte ormai da settimane è proprio questo: si possono montare telecamere che controllano un’area privata e poi collegarle alla videosorveglianza pubblica? Su questo, nonostante il comandante dei vigili urbani, Nicoletta Caponi, avesse dato parere favorevole, si è opposto l’assessore con delega a «Perugia digitale», FRancesco Calabrese, ritenendo appunto che con una mossa simile si rischiassereo sanzioni penali.

LA PROPOSTA, eleborata in un primo tempo dal consigliere di Forza Italia, Carmine Camicia, prevede che «per tutte le nuove lottizzazioni nelle quali le strade vengono classificate ‘strada privata ad uso pubblico’ è d’obbligo per il lottizzante predisporre un sistema di videosorveglianza compatibile con la piattaforma comunale, che sorvegli l’ingresso e l’uscita della strada. Il lottizzante si impegna a cedere gratuitamente l’uso dell’impianto di videosorveglianza al Comune di Perugia». Così recita l’articolo 21 del regolamento. Dunque non appena il documento verrà approvato ville, villette e condomini di nuova costruzione dovranno montare le telecamere per la sicurezza. «E’ un onere di urbanizzazione secondario– garantiscono i sosteniotri del provvedimento – e non un aggravio di costi per il costruttore».

ARTICOLO sul quale si è espressa a favore quasi tutta la maggioranza (Clara Pastorelli, FdI per il momento ha preferito non votare e pensarci su: «E’ una questione di metodo» spiega; e pure Sergio De Vincenzi si è defilato: «Ma ero fuori un attimo, dice) e un pezzo di minoranza visto che alcuni del Pd e del Movimento 5 Stelle si sono astenuti, altri invece hanno votato a favore.

DURANTE la seduta di ieri è stato anche sentito l’ingegner Gabriele De Micheli (sistemi tecnologici) che ha spiegato che la scelta rispetto alle zone di installazione delle telecamere viene fatta, secondo specifiche regole, dal Comitato di ordine e sicurezza pubblica e ha poi sottolineato le difficoltà dell’aspetto della fattibilità gestionale, per due ordini di motivi. «Da una parteinfatti – ha detto – si parla di aree pubbliche in cui i privati non possono gestire le immagini, dall’altra, ampliando il sistema di telecamere, si va incontro a costi di acquisto, di collegamento e interfacciamento e di gestione non indifferenti per l’ente».

michele nucci