"Sì alla sicurezza sui bus, ma più personale"

Tornano i controllori sui mezzi pubblici e dovranno far rispettare anche le norme anti-contagio. I sindacati: "Serve chiarezza"

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di Daniele Cervino

Sentinelle contro i viaggiatori che non hanno il biglietto ma anche garanti dei passeggeri sui mezzi pubblici, per far rispettare le norme anti-contagio. ’Sospesi’ durante la pandemia, i controllori sono pronti a tornare sugli autobus dell’Umbria con nuovi compiti che il ministro Enrico Giovannini immagina più ampi. I verificatori infatti dovranno anche far rispettare la corretta applicazione delle misure anti-Covid, dalla capienza all’80% al distanziamento, fino al corretto utilizzo della mascherina e al Green pass. L‘ipotesi non sta lasciando sereni i lavoratori del trasporto pubblico, che attendono di capire cosa cambierà dalla prossima settimana. La Rsu di Busitalia è chiara: "Garantire la sicurezza a passeggeri e personale è fondamentale. Vediamo in maniera positiva il ritorno dei controlli, ma bisogna capire in che termini e con quale personale saranno effettuati". Più facile a dirsi che a farsi quando i controllori adibiti ai bus a Perugia sono 15, mentre in tutta la regione salgono a 40. Sarebbero loro in teoria a dover vigilare sui circa 400 autobus urbani e extraurbani che partono ogni giorno. "Siamo in una fase di proposte, stiamo aspettando le linee guida - continua la Rappresentanza sindacale di Busitalia -. Se ai controllori verrà affidato anche il compito di verificare il Green pass alle fermate come fanno oggi non cambierà molto, perchè non riescono a vigilare su tutte le linee in un giorno, mentre se invece dovranno viaggiare in bus, insieme al conducente, è tutta un’altra cosa. In questo caso, quale personale si dovrà utilizzare? Servirebbero assunzioni. Ma non solo: i verificatori in ogni caso andrebbero formati ai nuove mansioni e non certo mandati allo sbaraglio". Spesso i controllori sono insultati, a volte anche aggrediti. "Il nostro - continua la Rsu - è un lavoro a rischio. I posti guida oggi sono stati messi in sicurezza e dove possibile sono stati create delle chiusure".

Intanto i sindacati nazionali chiedono di essere coinvolti nella messa a punto dei piani di Tpl. E avvertono che il ritorno del controllo sui mezzi pubblici, con nuovi compiti, "porrà problemi di gestione non facili se non ci si confronta su come e con quale personale verrà svolta tale attività". E "nessuno pensi che il controllo sui bus ricada sugli autisti", sottolineano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, sollecitando uno stanziamento di "risorse aggiuntive" per reperire nuovo personale.