"Serve nuova politica industriale Case sostenibili per risparmiare"

"Se le imprese manifatturiere e del turismo rischiano di chiudere per i forti rincari dei costi energetici, non va meglio al settore delle costruzioni a causa della cattiva gestione normativa e regolamentare del Superbonus, dei bonus minori e, soprattutto, della cosiddetta cessione dei crediti. Ma se il nostro Paese vuole veramente scommettere sulla sostenibilità ambientale e garantire una riduzione del 55% delle emissioni inquinanti, è sulla riqualificazione del patrimonio immobiliare che bisogna puntare". Roberto Giannangeli, direttore di Cna Umbria, torna sullo tsunami che rischia di travolgere il settore delle costruzioni ma anche sui risvolti in tema di sostenibilità. "Un comparto – prosegue - che, oltre che dalle imprese edili, è fatto anche di serramentisti, impiantisti, ingegneri, architetti, geometri e rivenditori di materie prime, e che oggi si trova ormai vicino al default, in particolare da quando le norme adottate negli ultimi mesi hanno bloccato, di fatto, le acquisizioni dei crediti d’imposta da parte del sistema bancario. I rischi maggiori li stanno correndo le imprese e i tecnici: sono loro, infatti, che più degli altri hanno creduto nelle misure anticicliche adottate dal governo Conte e confermate dal governo Draghi con la legge finanziaria per il 2022. Imprenditori e professionisti che hanno fatto investimenti anche attraverso l’assunzione di nuovo personale, contribuendo in maniera determinante alla crescita del Pil nel 2021 e nel primo semestre 2022, e che ora si trovano con il cerino in mano. Noi crediamo che questo problema, e l’urgenza di trovare soluzioni, vadano messi al centro dell’agenda politica della campagna elettorale in corso".