Segregate in casa e costrette a prostituirsi, arrestati i due aguzzini

I carabinieri liberano tre giovanissime mamme moldave, arrivate in Italia con la speranza di un lavoro e richiuse in un appartamento di Terni

L'operazione "504" illustrata dai carabinieri

L'operazione "504" illustrata dai carabinieri

Terni, 16 settembre 2021 - Arrivate in Italia con la speranza di un lavoro ma segregate in un appartamento di un palazzone in via Lungonera e costrette a prostituirisi: è la sorte di tre giovani moldave, di 22 e 23 anni, liberate da un blitz dei carabinieri che hanno arrestato gli aguzzini, due connazionali di 21 e 41 anni.

Le ragazze, madri di bambini in tenera età lasciati alle famiglie nel Paese d'origine, si sono subito confidate con i militari, accolti come veri e propri liberatori, denunciando gli sfruttatori. In casa con loro anche il moldavo 21 enne, subito arrestato. Stessa sorte per l'altro aguzzino, rintracciato qualche giorno dopo a Latina. I due sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I carabinieri, anche grazie alle segnalazioni dei residenti, avevano notato il via vai di uomini dal condominio. Da qui è scattata l'operazione “504”, dal numero dell'appartamento in cui erano rinchiuse le ragazze.

Le giovani, ora in una struttura protetta, hanno raccontato di essere arrivate a Latina per cercare lavoro, in modo da aiutare economicamente le famiglie, e di essere state prelevate dai connazionali propria con la promessa un'occupazione. L'incubo si è materializzato nell’appartamento di via Lungonera Savoia, dove sono state costrette a prostituirsi, sotto minaccia di morte e di gravi conseguenze per familiari. Alle tre ragazze, chiuse in casa, erano stati tolti i documenti e tutti i soldi dell'attività finivano agli aguzzini. I carabinieri stimano tra i 15 e i 20 clienti al giorno per prestazioni sessuali tra i 70 e i 100 euro. Per una decina di giorni le ragazze sarebbero state tenute segregate nell'appartamento di Terni. Ste.Cin.