Delitto Meredith, Rudy Guede di nuovo libero

L'ivoriano ottiene un altro permesso di 36 ore

Rudy Guede

Rudy Guede

Perugia, 11 agosto 2016 - ALTRE TRENTASEI ore di libertà, ma stavolta da «dottore» e in gran segreto. Rudy Guede ieri mattina alle 9 ha lasciato nuovamente il carcere Mammagialla di Viterbo dove sta scontando la condanna definitiva a sedici anni per l’omicidio e la violenza sessuale su Meredith Kercher.

COME GIÀ accaduto il 25 giugno scorso – primo permesso premio dopo nove anni di carcere – il giovane ivoriano, da poco laureato in «Storia e mass media», ha ottenuto il ‘sì’ del tribunale di sorveglianza di Roma in sede di ricorso. Un ‘pacchetto’ di uscite nel corso dell’anno. La seconda ieri con le stesse modalità dell’altra volta, la terza probabilmente avverrà a settembre. Unica eccezione: stavolta l’uscita è avvenuta in silenzio (il portavoce di Rudy smentisce e non vuole commentare, ndr), mentre a giugno il gruppo di studi criminologici che cura l’ufficio stampa di Guede e la sua pagina facebook aveva voluto dare risalto alla notizia e all’emozione del giovane cestista dal passato difficile.

L’IVORIANO, 29 anni, che da sempre si dichiara innocente, ha raggiunto la caserma dei carabinieri nel centro della «città dei Papi» per gli adempimenti formali ed è poi andato nella struttura d’accoglienza per detenuti gestita del gruppo di assistenti volontari Gavac, sempre a Viterbo, dove rimarrà fino a stasera. In queste 36 ore Guede non potrà uscire né avere rapporti o dialoghi con persone esterne, se non autorizzate dal tribunale. I volontari del gruppo di appoggio cureranno, come in passato, la consegna a domicilio dei pasti. Guede potrà invece incontrare gli amici di sempre di Perugia, che sono la sua vera famiglia. La madre è sempre rimasta in Costa d’Avorio, il padre si fece vivo per poche ore al momento dell’arresto, per poi sparire nuovamente.

NELLE PROSSIME settimane invece sarà la Corte d’Appello di Firenze a pronunciarsi sulla richiesta di revisione del processo avanzata da Guede stesso attraverso i suoi legali. In particolare la contestazione avanzata dall’avvocato Tommaso Pietrocarlo riguarda il conflitto di giudicati tra la sentenza Guede – che sancisce la condanna in concorso con Amanda e Raffaele – e il verdetto di Cassazione che manda assolti, per sempre, i due ex fidanzatini. Un percorso ad ostacoli per ottenere un nuovo processo. Preliminarmente i giudici dovranno pronunciarsi sull’ammissibilità della richiesta. E solo dopo quel sì si celebrerà, eventualmente, un altro processo per l’omicidio di Mez.