Prendevano il reddito di cittadinanza, ma avevano una barca, terreni e immobili

In due a processo per aver “nascosto“ la proprietà di un’imbarcazione, di una società agricola, di un agriturismo, di terreni, immobili e di una vincita di 90mila euro

Tribunale

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Perugia, 30 marzo 2024 –  Sulla carta nullatenenti o giù di lì. Quanto sufficiente per poter risultare beneficiari del reddito di cittadinanza. Ma, secondo la Procura della Repubblica di Perugia, come detto, questa situazione si sarebbe concretizzata solo sulla documentazione presentata per ottenere il beneficio, senza che il quadro tratteggiato avesse una corrispondenza con la realtà. Secondo l’accusa, infatti, i due indagati ora sotto processo, avrebbero avuto a loro disposizione diversi beni immobili e mobili, "nascosti" nell’attestazione unica per il calcolo dell’Isee, atto necessario per la successiva ammissione al beneficio.

I due sono accusati di aver incassato indebitamente il bonus disposto dal Governo grazie a dichiarazioni non corrispondenti al vero. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, gli imputati avrebbero "sorvolato" sulla proprietà di una società agricola a cui sarebbero risultati intestati terreni e immobili, ma anche su una vincita di oltre 90mila euro e su un’imbarcazione, ormeggiata in un porto sull’Adriatico. Inoltre, sempre per rientrare nei criteri di legge, avrebbero attestato illecitamente lo stato di disoccupazione di alcuni componenti del nucleo familiare che, al contrario, avrebbero avuto degli incarichi dirigenziali nelle attività di famiglia o un impiego nelle società stesse. Allo stesso modo, gli imputati avrebbero tralasciato di dichiarare, sempre con l’obiettivo di ottenere il reddito di cittadinanza, la proprietà di un’osteria, di un agriturismo nonché le entrate assicurate dalle esibizioni del loro gruppo folkloristico. I due sono assistiti dall’avvocato Alessio Mazzoli.