Radioterapia in eccesso, danni cerebrali al bimbo: "E dire che mi davano della visionaria"

La battaglia della madre: "Gabriele mi chiedeva ’mamma ma sono diventato scemo?’". La guarigione dalla leucemia, poi la regressione

Radioterapia (Businesspress)

Radioterapia (Businesspress)

Doveva essere la conclusione di un calvario, è stato l’inizio di un incubo. Un bambino di sei anni, tra l’ottobre e il novembre del 2016, è stato sottoposto all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia a una radioterapia al cervello come ultimo tassello nella cura di una grave forma di leucemia. Quella radioterapia è risultatata del 200% superiore a quella prescritta. Per questo motivo per un fisico-medico e per il dirigente medico della struttura complessa di radioterapia di allora, la procura ha disposto la citazione a giudizio con l’accusa di lesioni colpose aggravate. Perché quel bambino ha riportato «una grave regressione nelle capacità di cognizione e di ragionamento e un notevole deficit di coordinazione». La famiglia, assistita dall’avvocato Laura Modena, ha presentato denuncia e avviato un procedimento civile. 

Il fisico-medico è accusato di un «macroscopico errore di determinazione e calcolo della dose di irradiazione precauzionale encefalica per il bambino». Il dirigente medico, invece, è stato citato in giudizio perché «ometteva di controllare e verificare che l’esecuzione del trattamento radioterapico fosse effettuata nei termini e nelle dosi rigorosamente indicati». L’Azienda ospedaliera di Perugia «a conoscenza del procedimento in corso a carico di due professionisti sanitari confida pienamente nel lavoro della magistratura per restituire verità alla vicenda. In questi anni – spiega l’azienda – l’innovazione tecnologica ha permesso di informatizzare completamente il reparto di radioterapia, una eccellenza della sanità umbra che ha in carico ogni anno oltre mille pazienti, alcuni provenienti da fuori regione».  

Perugia, 24 novembre 2021 - "Mamma, sono diventato scemo?". Gabriele ha poco più di sei anni, è la primavera del 2017 e le sue parole colpiscono come una mazzata mamma Natascia. La famiglia viene da un periodo difficilissimo: il bambino è stato colpito da un grave forma di leucemia. Chemioterapia, radioterapia e quel mostro è stato battuto. Ma c’è qualcosa che non va: Gabriele non sa più leggere e contare, si muove male, fa fatica a parlare. 

Natascia, cosa stava accedendo? "Gabriele aveva subìto la radioterapia con una dose pari a 4,5 Gray a seduta, per otto sedute, a fronte di 1,5 Grey prescritti. In sostanza la radioterapia era del 200 per cento superiore a quella a cui doveva essere sottoposto. Glielo dico senza giri di parole: gli hanno cotto il cervello". 

Come ve ne siete accorti? "Gabriele è stato sottoposto alla radioterapia tra ottobre e novembre del 2016. Ad aprile ha avuto una forte polmonite bilaterale con due crisi respiratorie. Poi ha iniziato a regredire. Inizialmente pensavo fosse lo choc per quelle due crisi. Mio marito, invece, ha sempre detto che a suo parere erano gli effetti della radioterapia". 

E cosa avete fatto? "Gabriele aveva perso tutto: prima sapeva scrivere, contare e si muoveva, poi non riusciva neanche più a mettere insieme le parole. E si rendeva conto di tutto: mi chiedeva ’Mamma sono diventato scemo?’. Siamo andati in ospedale a chiedere spiegazioni, a chiedere aiuto. Per due anni siamo stati lasciati soli. Io sono stata definita una mamma visionaria, presuntuosa, matta, che aveva troppe ambizioni fuori luogo per suo figlio che magari non avrebbe mai fatto ’il medico ma avrebbe potuto fare il commesso’. Sì, mi sono sentita dire pure questo". 

Come avete capito cosa è successo? "Siamo andati al Meyer di Firenze dove ci hanno fatto una domanda banalissima: avete fatto una risonanza magnetica? Nessuno ce lo aveva detto. Gabriele è stato sottoposto alla risonanza: il suo cervello era completamente bianco, ’cotto’, contrariamente all’esame precedente quando tutto andava bene". 

Come siete arrivati a capire che era stata la radioterapia? "Ci ha aiutato il primario di oncologia che è andato a fondo e ha scoperto la verità". 

E ora? "Gabriele è seguito da una logopedista, da uno psicomotricista e da uno psicologo. Tutto a nostre spese. È in cura allo Stella Maris di Pisa". 

E voi? Come vivete questa situazione? "Io ho toccato il fondo lo scorso anno, ma non potevo abbandonare i miei figli e mi sono ripresa. Ma le dico questo: la sorella di Gabriele come tesina per gli esami di terza media ha portato la neurologia. Ora fa il liceo scientifico, vuole fare il medico, la neurologa per aiutare suo fratello".