Pasquali, sarà la Procura a decidere se procedere per truffa aggravata

Il caso nell’assunzione da parte del Gruppo del Pd in Consiglio regionale del sindaco di Passignano

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Sarà ora la Procura della Repubblica a stabilire se procedere con l’ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato nell’assunzione - e al successivo collocamento in aspettativa - da parte del Gruppo del Pd in Consiglio regionale dell’attuale sindaco di Passignano, Sandro Pasquali. La Guardia di Finanza delegata agli accertamenti - dopo l’invio di un esposto anonimo - aveva avviato gli accertamenti e nelle ultime settimane ha consegnato una informativa con le risultanze delle indagini, in cui non ci sono solo le sommarie informazioni del segretario regionale del Pd, Tommaso Bori ma - parrebbe - e anche le verifiche di tutti gli ingressi sul posto di lavoro del neo nominato presidente della Provincia, per quel mese in cui ha lavorato in Regione in virtù del contratto part-time verticale al 50% decorso dal 2 gennaio 2021. Quando cioè Pasquali era già stato eletto primo cittadino di Passignano e - questa l’ipotesi per l’iscrizione alle notizie di reato - era già prevedibile che non avrebbe potuto assolvere all’incarico. Gli investigatori hanno acquisito gli atti a Palazzo Cesaroni e sentito anche ad agosto persone a sommarie informazioni: sia interne al Gruppo consiliare che ha materialmente stipulato il contratto che nella struttura burocratico-amministrativa. Pasquali, che si è sempre dichiarato tranquillo e ignaro di una indagine, non avrebbe mai chiesto di essere sentito in Procura.