Neonato ucciso, ridotta in appello la pena della mamma che lo abbandonò nel parcheggio

La condanna della donna passa da 16 a 14 anni di reclusione. Confermata l'accusa di omicidio volontario

La polizia intervenne nel parcheggio dove fu ritrovato il corpicino

La polizia intervenne nel parcheggio dove fu ritrovato il corpicino

Terni, 25 novembre 2020. Ridotta in appello, da 16 a 14 anni, la pena di Giorgia Guglielmi, la trentenne mamma ternana condannata in primo grado e reo-confessa dell'abbandono del figlioletto, appena nato, nel parcheggio di un supermercato di Borgo Rivo, avvolto in un asciugamano e in una busta. Il piccolo morì qualche ora dopo per asfissia e venne rinvenuto in serata da una cliente dell'esercizio commerciale, che chiamò la polizia.

Era l'agosto del 2018. Arrestata pochi giorni dopo il fatto e condannata con rito abbreviato in primo grado a 16 anni di reclusione per omicidio volontario, la donna si è vista ridurre la pena a 14 anni dalla Corte d'assise d'appello, che ha parzialmente accolto le tesi dei difensori, gli avvocati Alessio Pressi e Attilio Biancifiori. Respinta dai giudici la richiesta di derubricare l'accusa in infanticidio in condizioni di abbandono oppure in omicidio preterintenzionale. La trentenne, mamma di un'altra bambina e già da molti mesi affidata ad una struttura di accoglienza in regime di arresti domiciliari, ha sempre negato che volesse uccidere il piccolo, sostenendo invece l'intenzione che qualcuno lo ritrovasse vivo.  

Ste. Cin.