Covid, prime multe ai no vax umbri: 16mila over 50 colpiti

L'agenzia delle Entrate ha inviato i primi plichi a Poste Italiane che sta recapitando le sanzioni da 100 euro

Perugia, 7 aprile 2022 - I primi plichi con le lettere da inviare sono già stati consegnati dall’agenzia delle entrate a Poste Italiane per le sanzioni da 100 euro agli over 50 non vaccinati. E anche in Umbria stanno arrivando nelle abitazioni dei no vax le prime multe. Quante? Dagli Uffici di ’Entrate e riscossioni’ non vengono forniti numeri ufficiali e si tratta quindi al momento di fare delle stime.

Secondo i dati ricavati dal sito della regione Umbria, i non vaccinati con più di 50 anni (per i quali l’obbligo è scattato lo scorso 8 gennaio e che avranno comunque tempo per mettersi in regola fino al 30 giugno) sfiorano quota 28mila (27.998). A questi vanno sottratti i 12.104 guariti senza vaccino registrati negli ultimi sei mesi. Ed ecco che quindi una stima porta ad indicare gli over 50 umbri sanzionabili che sfiorano quota 16mila.

Per molti di loro le lettere sono già partite, per alcuni probabilmente già arrivate per altri ancora non ancora inviate: tutti dovranno comunque pagare 100 euro, a meno che non dimostrino che non potevano vaccinarsi o che nel frattempo si sono sottoposti a profilassi.Altri potrebbero anche avere maturato una giustificazione medica per non aver fatto il vaccino.

Va detto che comunque la "macchina" è in ritardo e la sensazione è che la partita possa finire "a tarallucci e vino". Le segnalazioni infatti devono essere fatte dal ministero della Salute, che però era incappato in una serie di problemi sulla raccolta dati. A effettuarli doveva essere Sogei, la società informatica del ministero del Tesoro, che doveva incrociare i nomitativi che arrivavano tramite il sistema della Tessera sanitaria (inadempienti e guariti certificati da medici e Asl) e quelli della banca dati dell’anagrafe vaccinale, a sua volta alimentata dalle Regioni.

E per non farsi mancare nulla, si è poi creato anche il problema della privacy, sbloccato solo a fine febbraio dal garante. Senza scordare che chi riceve l’avviso con la sanzione, può far valere le proprie ragioni al’Asl. Ci sono infatti dieci giorni per documentare alla eventuali giustificazioni. Altri dieci giorni passano perché dalla Asl verifichino lo stato vaccinale del cittadino e il tutto verrà di nuovo rigirato al ministero della Salute. A quel punto o tutto finirà in archivio oppure l’Agenzia delle entrate invierà un nuovo elenco delle persone effettivamente sanzionabili. Ma non finisce qui, poiché l’avviso segue lo stesso iter sdi una sanzione amministrativa con notifica entro 180 giorni (sei mesi sei) a cui possono aggiungersi i tempi di un eventuale ricorso. E nel frattempo chissà a che punto saremo con la pandemia.