"Mancano medici, più che Terapie intensive"

L’assessore Coletto assicura: "Pronto ad attivare 124 postazioni". L’ospedale da campo? "Entro novembre la fornitura"

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Mancano i medici nei reparti degli ospedali umbri. Rianimatori e anestetisti in primis. La seconda ondata Covid ripropone un tema mai superato. "Il limite del personale esiste, è indubbio – replica il direttore della Sanità umbra, Claudio Dario alle domande –. E’ un problema più grande e importante della disponibilità di posti letto e strutture. Stiamo procedendo con rapidità per le procedure selettive, ma non è semplice. Dopo aver reclutato specializzandi del quarto e quinto anno, nel confronto avuto tra le Regioni e il Governo si è chiesto anche a quelli dal 1° anno in poi e poi di inserire medici che non sono entrati nelle specialità".

Insomma la situazione si fa di giorno in giorno più problematica. E ieri intanto 167 i nuovi casi di contagio dopo il picco di 327 domenica. Basso, come sempre nel fine settimana, il numero dei tamponi processati: sono stati 1.028. Si registra inoltre un decesso in più: un uomo di 79 anni positivo al Covid è morto all’ospedale di Terni: era ricoverato in terapia intensiva dallo scorso 2 ottobre. Intanto anche domenica ci sono stati altri 17 ricoveri. La presidente della Giunta regionale si prende però ancora qualche giorno per riorganizzare gli ospedali. L’opzione su Spoleto sembra certa, ma Donatella Tesei cerca di muoversi con il bilancino per mantenere in equilibrio gli apparati sanitari e politici che in questa fase appaiono estremamente delicati. Alcune cose però la governatrice le ha dette ieri durante una conferenza stampa a Palazzo Donini, intanto sull’ospedale da campo. "La gara sarà fatta entro il 30 ottobre con la fornitura prevista invece entro il 30 novembre". Ma non si capisce se diventerà operativo per gestire l’emergenza. Poi ha spiegato che "sono 77 le postazioni attuali di terapia intensiva in Umbria già operative, occupate ora da 15 pazienti, per una modularità di interventi che può consentire in caso di necessità di arrivare fino a 124 postazioni". "Le Terapie si possono allestire in 714 giorni – ha precisato l’assessore alla Sanità, Luca Coletto", cercando di rispedire al mittente le critiche di questi giorni rispetto a una Giunta che non ha utilizzato i mesi ’liberi’ dell’estate per organizzarsi. "Stiamo andando avanti con il metodo di attivare i reparti Covid ma allo stesso tempo garantire tutte le altre funzioni della nostra sanità – ha sottolineato Tesei -, cercando di recuperare le liste di attesa, dando la normalità ai servizi ospedalieri per interventi necessari, riaprendo allo screening per tutte le patologie diverse dal Covid".

Tornando al caso-Spoleto, la presidente ha detto che la questione è ancora "oggetto di riflessione. Non ho tradito nessuno – ha replicato rispetto a quanto detto dal sindaco spoletino De Augustinis - e non intendo farlo, ma vorrei fosse chiaro che l’organizzazione dei reparti covid è una cosa temporanea. Dobbiamo fare squadra come Umbria, gli ospedali di Perugia, Foligno, Città di Castello e Terni stanno dando la risposta giusta, ma non c’è intenzione né di chiudere o depotenziare Spoleto".

Michele Nucci

e Erika Pontini