Malizia: "Paolo un predestinato Aveva una gentilezza disarmante"

Così l’ex portiere del Grifo. E Vannini: "Dicevo che ci avevo giocato insieme, anche se ero fuori per infortunio"

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di Francesca Mencacci

"Paolo era un predestinato, faceva parte di quella élite del calcio come Maradona. Anche se stiamo parlando di due personaggi differenti. Rossi aveva qualità incredibili e una semplicità disarmante". Lo ricorda così Nello Malizia, storico numero uno del Grifo dell’imbattibilità e non solo. Il portiere e Pablito giocarono insieme nella stagione 1979-1980 nel Perugia.

"Era un ragazzo così corretto, disponibile e sempre con il sorriso sulle labbra che a volte mi chiedevo se fosse forzato. Poi conoscendolo ho capito che lui era così: aveva il mondo calcistico ai suoi piedi, ma nonostante questo restava un esempio per tutti".

Malizia ha vissuto da vicino anche la vicenda del calcioscommesse.

"Mi ricordo quella serata, stavamo giocando a tombola in albergo quando si avvicinarono delle persone, ci disse di controllargli le cartelle, si alzò dal tavolo solo perché era gentile e pensava che fossero tifosi. Fu tutto un equivoco, lui era stato solo cordiale. Mi è dispiaciuto tanto che i giudici non gli abbiano creduto. È rimasto fuori due anni ma ha avuto la grande forza di ricominciare. Era un giocatore straordinario, con lui in campo sapevi che poteva succedere sempre qualcosa di buono".

Perugia era una favola, cosa successe con il suo arrivo? "Purtroppo nel calcio qualcuno fa equazioni che non tornano: senza di lui eravamo arrivati secondi, con lui dovevamo vincere lo scudetto. Ma non è così, dopo una stagione del genere non era scontato ripetersi, lui era un valore aggiunto. Quegli anni l’Umbria viveva una fase spettacolare, lo sponsor, il Perugia, l’Ellesse, c’era un movimento importante. Rossi arrivò e non ci fece mai pesare nulla, era così. È stata una perdita grande".

Franco Vannini ha solo sfiorato Paolo Rossi nel Perugia.

"Mi ero infortunato, in quel periodo non ero con la squadra, i miei rapporti con Rossi sono recenti, da un anno a questa parte ci sentivamo spesso però. Quando lo incontrai gli dissi ‘io in giro dico che ho giocato con te’ e lui mi rispose ‘avremmo fatto grandi cose insieme’. Ma Nappi e gli altri mi dicevano che era un giocatore eccezionale con il quale purtroppo non ho avuto la fortuna di condividere i momenti sul campo. Ho sempre pensato che in quella questione del calcioscommesse lui fosse stato tirato dentro".

L’incontro alla mostra alla Rocca Paolina.

"Mi ha invitato, è stato gentilissimo, da quel giorno ci siamo scambiati messaggi, l’altra mattina la notizia mi ha sconvolto. Gli avevo scritto da poco che un tifoso mi aveva dato una sua foto nel ritiro di Norcia. Avrei voluto dargliela, purtroppo non ho potuto".