"Luis è abbacchiato, la Juve non lo vuole più"

La confessione del campione alla prof Spina (sospesa): "Mi ha chiamato Paratici, devo saltare la Champions per sei mesi"

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di Erika Pontini

"Paratici l’ha chiamato stamattina e gli ha detto che per fare la cittadinanza ci vuole un mese, gli ha proposto di aspettare 6 mesi senza Champions e poi di rientrare in Champions tra 6 mesi. Lui però la vuole giocare perché c’ha 33 anni e non è che ne gioca più tante. E ha detto che forse cerca un’altra squadra… lui comunque viene, perché non ha altra squadra quindi se la deve trovare, era molto abbacchiato, poverino". E’ il 15 settembre 2020, due giorni prima dell’esame-farsa all’Università per Stranieri di Perugia per il conseguimento del B1 da parte di Luis Suarez, quando la professoressa Stefania Spina che l’ha preparato con un corso di italiano on-line (e ora è sospesa e indagata per falso e rivelazioni di segreti d’ufficio) racconta al marito lo sfogo del suo studente-campione: "Mi ha detto che si allena giovedì poi parte, però mi ha detto che stamattina ha parlato con Paratici” e, commenta “sono sotto shock, la mia sensazione è che la Juventus lo sta scaricando… Che la Juventus si accorga oggi che per la cittadinanza ci vuole un mese mi sembra poco credibile".

Poco dopo la professoressa rivelerà il contenuto della conversazione con il calciatore uruguaiano anche alla Rettrice Giuliana Grego Bolli, pure lei sospesa: "Domani facciamo l’ultima ora, però, colpo di scena, oggi ho sconvolto Simone, sono rimasta malissimo anche io, perché lui verrà. Mi ha detto ‘Comunque vengo e adesso cerco anche un’altra squadra, stanno parlando i procuratori" e la Rettrice: “perché mi sa che non va alla Juve". Negli stessi giorni avviene la retromarcia del club torinese.

Il 14 settembre l’avvocato della Juve, Maria Turco, indagata in qualità di istigatrice del falso, si raccomanda che la procedura venga eseguita correttamente ("E’ uno studente, come fosse, mi lasci dire un Mohamed qualsiasi… non me ne frega niente. Le cose vanno fatte bene") mentre l’8 settembre lo stesso legale si era premurata di sottolineare al direttore generale Simone Olivieri, ritenuto il ’regista’ dell’intera operazione: "Noi riusciamo entro il 17 magari così… in modo che a metà settembre di dare l’esame", prima è meglio è" aggiungendo che "anche la formalizzazione di un corso di una full immersione di molte ore al giorno, che poi lui magari ne farà quelle che può fare, ma noi lo programmiamo consente anche insomma a qualsiasi verifica che il ragazzo sia anche sottoposto a un corso intensivo".

E’ lì che si mette in moto la macchina di Palazzo Gallenga per riaprire le iscrizioni e ‘sdoppiare’ l’esame di certificazione linguistica - con il paravento di evitare assembramenti per il Covid - già previsto per il 23 e deliberare una sessione straordinaria che - secondo la procura - è una ‘sessione ad hoc’ per il famoso calciatore e costerà la sospensione per otto mesi a Rettrice, direttore generale e ai due professori. Ma mentre Perugia fa carte false per Suarez (“parla all’infinito ma mica lo bocciamo”), Torino si sarebbe mossa sul fronte ministeriale per ottenere la cittadinanza. Almeno stando a quanto ricostruito dalla procura guidata da Raffaele Cantone che ha indagato l’avvocato della Juventus, Luigi Chiappero e il Ds Fabio Paratici per false dichiarazioni al pm ritenendo che abbiano messo in atto "gravi condotte di inquinamento probatorio". Il primo avrebbe mentito in relazione al contatto avuto con la vice Prefetta Antonella Dinacci riferendo ai pm di aver trovato il numero su internet, il secondo invece avrebbe asserito dinanzi ai magistrati di non essersi mai interessato per la questione-cittadinanza quando lo stesso ministro Paola De Micheli ha ammesso davanti ai pm (lo scorso 13 novembre) di aver ricevuto la chiamata dell’"amico di infanzia Paratici" che le chiedeva un contatto al Ministero dell’Interno. Il contatto Chiappero-Dinacci sarebbe stato quindi mediato dal capo di Gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi. Gli investigatori ipotizzano che la Juve fosse a conoscenza dell’indagine in corso. Visto che, la stessa Dinacci, a verbale aveva spiegato che la procedura per la cittadinanza di Suarez era semplice e si sarebbe fatto in tempo entro ottobre, proprio come serviva al club: "L’Amministrazione, una volta accertata la sussistenza dei requisiti può procedere al rilascio della cittadinanza anche prima dei tempi previsti dalla legge e Chiappero mi riferii che gli impegni della Juventus erano previsti per i primi di ottobre" ma il legale scomparve. Lo spiega il prefetto Rosanna Rabuano, direttore del Dipartimento immigrazione, ai pm: "Ricordo che l’11 settembre la Dinacci mi riferì che non riusciva a contattare l’avvocato Chiappero pur avendoci provato diverse volte".