Lavoro in nero, sospesi cinque locali. A norma soltanto due attività su 13

Controlli della Finanza in ristoranti e pizzerie del territorio. Trovati 26 dipendenti irregolari, piovono sanzioni .

Lavoro in nero, sospesi cinque locali. A norma soltanto due attività su 13

Lavoro in nero, sospesi cinque locali. A norma soltanto due attività su 13

Contratti a chiamata non attivati e lavoratori impiegati al nero nel settore della ristorazione: sono emerse diverse irregolarità nel corso di una serie di controlli portati avanti dalla Guardia di Finanza nel territorio dell’Altotevere. In un ristorante, di domenica con 100 persone a pranzo, la maggior parte del personale non era stato inquadrato regolarmente. In tutto su 13 attività commerciali controllate solamente 2 sono risultate in regola. Le fiamme gialle hanno individuato, infatti, un totale di 17 lavoratori "in nero", ossia completamente sconosciuti agli enti preposti (Ispettorato del Lavoro e Inps) e 7 lavoratori irregolari per i quali cioè è stata accertata l’esistenza di un contratto di lavoro intermittente ("a chiamata"), a fronte però di una mancata attivazione preventiva della prestazione. Alla luce delle violazioni riscontrate, complessivamente, sono state emesse sanzioni per oltre 100 mila euro inoltre, per 5 attività è scattata la sospensione, prevista dalla normativa di settore, in caso di impiego di manodopera "in nero" superiore al 10% del totale.

Tra i controlli effettuati la situazione più eclatante ha riguardato l’affollato ristorante che a fronte del 100 clienti non aveva di fatto alcun dipendente in regola. Delle 8 persone identificate mentre stavano lavorando, 6 sono risultati in nero, tra cui una ragazza minorenne di 15 anni e 2 sprovvisti della preventiva chiamata per l’attivazione della prestazione lavorativa. Le verifiche della Guardia di Finanza sono scattate "anche a fronte del fatto che nel corso degli ultimi mesi, in Umbria e, in particolar modo, nella provincia di Perugia, si è registrato un aumento dei flussi turistici, con un forte incremento delle presenze di cittadini italiani o stranieri nelle varie tipologie di strutture ricettive e di ristorazione", precisano i finanzieri.

Così, durante lo scorso anno e i primi mesi del nuovo, quello della ristorazione è stato uno dei settori nei confronti dei quali si sono indirizzati i controlli sul "sommerso da lavoro" dei militari della Tenenza di Finanza di Città di Castello che hanno riscontrato numerosi casi di violazioni alla normativa vigente. Altri servizi saranno predisposti nell’ambito di questa attività per la corretta applicazione delle norme, "la cui inosservanza costituisce una piaga per l’intero sistema economico in quanto sottrae risorse all’Erario, mina gli interessi dei lavoratori dipendenti e rappresenta un ostacolo alla leale concorrenza con gli operatori che rispettano le regole", si legge in una nota.