
Antonio Donato
Non è affatto scontato che il Taser continui a stare nella fondina dei vigili di Perugia. Oggi infatti la Prima commissione consiliare dovrebbe pronunciarsi sulla adozione definitiva della pistola elettrica da parte degli agenti della polizia locale, ma a quanto pare ci sarà come minimo un rinvio. Il Taser, infatti, è entrato in dotazione degli agenti perugini lo scorso marzo; secondo quanto previsto dagli atti via via approvati, per sei mesi – e quindi fino a settembre – il suo utilizzo doveva essere in via sperimentale, mentre adesso bisogna decidere se adottare definitivamente il provvedimento. "Non c’è alcuna preclusione ideologica sul Taser – spiega Antonio Donato, presidente della Prima commissione e delegato dalla sindaca sul tema Sicurezza – ma posso dire che di sicuro non è tra le priorità di questa amministrazione. Mi spiego meglio: il nostro approccio sulla sicurezza è e sarà diverso rispetto a chi ci ha preceduto anche per quanto riguarda il ruolo della polizia locale che a nostro avviso non deve sostituire le forze dell’ordine, ma assumere il ruolo principale di polizia di prossimità. So che alcuni consiglieri in modo legittimo – aggiunge - hanno chiesto di fare approfondimenti sul tema, quindi domani (oggi, ndr) decideremo quale percorso intraprendere". A quanto risulta la questione all’ordine del giorno potrebbe essere rinviata. Nel frattempo va detto che in sei mesi, il Taser a Perugia non è mai stato utilizzato da parte dei vigili, se non in un caso quando è stato puntato verso un soggetto, senza però che venisse azionato. Naturalmente c’è anche il tema del costo fin qui sostenuto: per l’acquisto delle tre pistole sono stati spesi 17.500 euro, a cui vanno aggiunti i 1.240 euro per l’armadio dove conservare gli armamenti.
Michele Nucci