Il bilancio della Polizia postale, crescono i reati contro la persona

Stalking, revenge porn e sextortion in crescita. Ma tiene banco la diffamazione via social. Occhi aperti su truffe e sicurezza on line

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C’è un lavoro silenzioso e costante dietro ai risultati del Compartimento umbro della Polizia postale e delle Comunicazioni, diretto dal vicequestore aggiunto Michela Sambuchi. E il campo di intervento è ampissimo: dai reati contro la persona (quelli più odiosi, perché spesso hanno come vittime i minori), alle truffe in materia di e-commerce e di trading, dall’accesso abusivo e danneggiamento dei sistemi informatici dei servizi essenziali fino al cyberterrorismo. Insomma, nel bilancio dell’attività del 2021 della Polizia postale dell’Umbria c’è dentro il mondo, come in internet, perché di quello parliamo.

"Nel 2021 – spiegano dalla Questura di Perugia – la Polizia postale e delle comunicazioni è stata impegnata nel far fronte a continue sfide investigative, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, del financial cybercrime e di quelle relative a minacce eversivo-terroristiche in rete". Sono i numeri a rendere più chiara la mole del lavoro affrontato dagli agenti del vicequestore Sambuchi. Cominciamo dai reati contro la persona, quelli più odiosi si diceva: stalking, revenge porn (la vendetta consumata attraverso la pubblicazione di materiale pornografico), sextortion (un attacco spam che accusa il destinatario di aver visitato siti pornografici chiedendo un “riscatto“ per evitare che si venga a sapere) e la diffamazione. Bene, nel 2021 i casi trattati sono stati 220 rispetto ai 21 dell’anno precedente. Un aumento (+947%) dovuto, però, soprattutto alle diffamazioni che hanno come teatro i social network. In tutto sono state indagate 62 persone (14 nel 2020), eseguiti 4 arresti per detenzione di materiale pedopornografico (2 d’iniziativa e 2 esecuzioni di misure cautelari) e sono state effettuate 27 perquisizioni (11 nel 2020).

Poi c’è l’attività degli agenti della Polizia postale riguardo le truffe on line, in materia di e-commerce. In questo ambito i casi trattati sono in diminuzione: 477 nel 2021 rispetto ai 526 del 2020; crescono però gli indagati, da 36 a 172 dell’anno appena concluso, e ci sono 19mila euro recuperati. Ancora: ilsettore della cybersicurezza, con particolare attenzione alle “strutture critiche“ (quelle che offrono servizi ai cittadini, ad esempio), alla diffusione di malware (virus in grado di danneggiare un sistema informatico), il trattamento illecito di dati. Due gli attacchi rilevati in Umbria nel 2021 (l’anno precedente erano stati 4), entrambi noti: quello all’Usl 2 e quello al Comune di Perugia. Due le persone indagate. E, soprattutto, una enorme attività di prevenzione: sono aumentati in maniera esponenziale gli “alert“ gestiti e sono state formate figure che si occupano di innalzare le misure di sicurezza. Sono stati incontrati migliaia di giovani nelle scuole. Riguardo al financial cybercrime, soprattutto il phishing (la mail che arriva e chiede dati bancari sensibili), gli agenti della Postale hanno trattato 634 casi (+58% rispetto al 2020), 38 persone indagate e oltre 50mila euro recuperati. Attenzione anche al cyber terrorismo, con un monitoraggio costante dei siti web.

AnnA