REDAZIONE UMBRIA

Giardini Grandi, polemiche sui lavori: "Più cemento e meno superficie verde"

La rabbia dell’associazione “Salviamo il paesaggio“ cui fa eco Gubbio Futura. I socialisti difendono il progetto

Veduta aerea di piazza 40 Martiri

Veduta aerea di piazza 40 Martiri

Torna d’attualità il tema riguardante i lavori di piazza 40 Martiri. Ad essere presi in esame sono i “giardini grandi“. Già qualche giorno fa la sezione eugubina di “Salviamo il Paesaggio“ aveva lanciato l’allarme: "Invece di alleggerire lo spazio incrementando il verde si è arrivati a una soluzione strettamente cementizia che non risparmia i giardini storici al centro della piazza, e così come è stato fatto nell’ignobile e incivile intervento nei giardini piccoli, si preferisce ridurre la superficie dei giardini stessi contornandola e contornando le piante con il famigerato corten, cancellando ogni traccia della struttura ottocentesca che prevedeva gli antichi cordoli in pietra", scrive il sodalizio. Sulla stessa linea il gruppo consiliare Gubbio Futura, che con un’interrogazione urgente pone l’attenzione sugli alberi secolari dei giardini grandi della piazza eugubina, chiedendo alla Giunta "quali precauzioni sono state adottate per garantire la salvaguardia e il mantenimento degli alberi secolari durante i lavori in corso nei giardini di Piazza 40 Martiri; se è previsto il coinvolgimento di uno o più arboricoltori specializzati per valutare lo stato di salute degli alberi e per fornire un parere tecnico sugli interventi necessari a prevenire ammaloramenti o instabilità; se, alla luce delle segnalazioni, l’amministrazione intenda rivedere o rafforzare le misure di tutela per gli alberi secolari, anche attraverso un monitoraggio continuo delle condizioni delle piante durante l’intero periodo dei lavori". A prendere la difesa del progetto sono i socialisti eugubini, che ribadiscono "l’importanza di questo progetto per la nostra città. Contrariamente a quanto si vuol far credere, i Giardini Grandi non verranno rovinati. Al contrario, si sta procedendo a una loro riqualificazione".

Federico Minelli