L'umbro Francesco Ghirelli guida la Lega Pro: «Seguirò la regola di San Francesco»

Nuovo incarico per l’ex presidente della Regione: ‘Subito le riforme’

Francesco Ghirelli

Francesco Ghirelli

Perugia, 8 novembre 2018 - «Non parlerò molto in questi anni ma farò i fatti, servono le riforme e ho l’orgoglio di contribuirvi ridando magia a questo campionato. Quello della Lega Pro non è un palazzo di vetro, bensì una casa di vetro». Eurgubino, 70 anni, già governatore della Regione negli anni ’90 e direttore generale del Perugia nell’era-Gaucci, Francesco Ghirelli è stato eletto presidente della Lega Pro. Candidato unico, prende il posto di Gabriele Gravina che ricopriva la stessa carica dal dicembre 2015 e che adesso è il numero uno della Figc. Già direttore generale della Lega Pro, Ghirelli ha ricevuto il voto da 48 società aventi diritto con sette schede bianche e una nulla. «Sono preoccupato – spiega subito –. Non è un periodo facile per il nostro calcio, queste vicende degli ultimi mesi ci hanno devastato».

Presidente, c’è tanto da lavorare

«Dobbiamo recuperare credibilità con i tifosi, con i ragazzi e la gente. Servono fatti, regole certe e riforme. O le facciamo o andiamo a casa. C’è una stanchezza diffusa perchè si parla di tribunali, invece il calcio è passione, è la gioia di trovare lo stadio aperto e noi invece glielo abbiamo fatto trovare chiuso. Sono preoccupato ma fiducioso. Ce la faremo, io non scappo».

Quali obiettivi immediati?

«Abbiamo bisogno di maggiori risorse economiche perché ce lo meritiamo. Nella relazione esposta ieri ho fatto notare come tutte le volte che noi perdiamo la mission della Lega Pro e dei giovani, la Nazionale fa un disastro. Dobbiamo trovare soldi dal giacimento dell’Europa, fare prima di tutto le riforme a partire dal taglio dei costi, quella dei campionati e della giustizia sportiva, dove abbiamo toppato alla grande. Vanno fatte nel giro di pochi mesi».

Lei succede a Gabriele Gravina

«Ci sarà fra noi una totale unione d’intenti. Abbiamo lavorato a stretto contatto in questi due anni e mezzo in Lega Pro, con un percorso condiviso. Abbiamo ereditato impegni gravosi ma col contributo di tutte le componenti possiamo intraprendere un percorso nuovo».

Si è parlato di sette promozioni.

«Il formato della serie B è a 22 squadre, al riguardo c’è da mesi una comunicazione scritta e per noi resta valida quella. I diritti non vanno violati. Se la B dovesse chiederci una retrocessione in meno? Non è scontato che risponderemo».

Lei è stato anche presidente della Regione Umbria...

«C’è una regola, quella dei francescani. Il Priore della Basilica di San Francesco si elegge in questo modo: la prima votazione è a maggioranza semplice, la seconda a maggioranza del 70%, poi torna frate semplice. Se poi governerà di nuovo potrebbe essere il meglio del suo mandato, perché ha l’esperienza per farlo. Ecco, io torno a fare il presidente e spero che mi soccorra la regola di San Francesco».

Sport e politica, quali differenze?

«L’importante è che l’esperienza non sia lunghissima. Soprattutto in politica il limite dovrebbe essere di dieci anni. C’è bisogno di ricambio, di capacità nuove e conoscenze. A me l’esperienza politica ha dato una grande mano, perchè bisogna sentire la gente, percepire in anticipo che cosa succede, capire quello che nel profondo sta per avvenire e non farsi travolgere dagli eventi. Questo mi ha portato un grande vantaggio, partendo dal presupposto che bisogna sempre iniziare da capo e studiare. E poi occorre essere pronti a cambiare: il mio più grande sogno è quello di costruire una nuova generazione di dirigenti del calcio, non a caso con me ci sono Jacopo Tognon e Cristiana Capotondi».

C’è curiosità per la nomina dell’attrice romana...

«E’ una donna curiosa e con grande carattere. Si occuperà del rapporto con le scuole e della formazione dei calciatori. Ha entusiasmo. Si ricrederà chi pensa sia un’operazione d’immagine o commerciale, Cristiana andrà in tutte le città a parlare con i presidenti dei club. Tognon sarà un valore aggiunto e contribuirà ariformare la giustizia sportiva».

Ghirelli è stato anche ceraiolo di Sant’Ubaldo...

«Ho provato una grande passione, ma un giorno mi sono detto ‘Adesso smetto’. Se sono riuscito a cessare di essere ceraiolo, posso riuscirci anche da altre parti... ».

E domenica c’è il derby tra Ternana e Gubbio.

«Sarò allo stadio Liberati. Mi aspetto una bella partita e tanto entusiamo. Ma mi scusi, non posso dire altro... ».