Città di Castello (Perugia), 19 gennaio 2019 – E' il terzo giorno di chiusura del viadotto della E45 e qual è la situazione? C’è chi è pronto a scommettere che il sequestro, che ha tagliato l’Italia in due, possa venire revocato presto a favore di una riapertura parziale del traffico per togliere dall’isolamento questa parte di centro Italia. Ma siamo nel campo delle ipotesi. Per ora l’unica verità sono i disagi cui devono far fronte i tantissimi automobilisti pendolari sulla tratta verso nord.
È un grave colpo al sistema economico con le aziende del territorio che pagano pegno anche negli spostamenti di agenti di commercio, merce, viaggi lunghissimi: «Ho impiegato quattro ore per arrivare a Bologna», dice rammaricato un imprenditore locale. Intanto la Procura continua a indagare.
"Ma che debba essere la magistratura di Arezzo a intervenire per sequestrare e far interdire al traffico un ponte della E45 è certamente indicativo di quale sia la mancanza di attenzione da parte dei responsabili per l’infrastruttura. Più volte come organizzazioni sindacali abbiamo sollevato la questione della mancanza di strade adeguate a questa parte dell’Umbria che pur nella sua dinamicità imprenditoriale, non può beneficiare di adeguati collegamenti viari, ferroviari e del cablaggio delle comunicazioni informatiche": scrivono i sindacati di Cgil Cisl e Uil in una nota unitaria diramata in queste ore.
"Con il blocco al traffico nel tratto appenninico della E45 e della strada di Bocca Trabaria, oramai il territorio dell’Altotevere è definitivamente isolato", aggiungono.
Sulla vicenda interviene anche il Comitato per lo sviluppo e la salvaguardia del comprensorio umbro e della Valtiberina toscana: "Ora basta, è indispensabile che tutte le componenti della società della vallata si impegnino a vigilare. Bisogna sollecitare le autorità a far si che gli stanziamenti del piano Anas non vengano dirottati in altre parti d’Italia. Bisogna sbloccare il sequestro – scrivono – e fare la dovuta manutenzione al tratto E 45 interrotto; risistemare la vecchia Tiberina; riprendere i lavori sulla strada di Bocca Trabaria; fare in modo che il completamento della E 78 resti nei programmi Anas; far capire che la Ferrovia centrale Umbra senza collegamenti e velocità non ha futuro. Senza queste azioni – conclude il comitato – il nostro territorio sarà sempre terra di confine solo bacino di voti".