
Lavori straordinari notturni sulla Perugia-Bettolle
Ieri mattina il ministro Matteo Salvini è sbarcato a Perugia per presentare, con l’iniziativa "L’Italia del Sì", un lungo elenco di opere infrastrutturali per cercare di rompere lo storico isolamento stradale e ferroviario dell’Umbria. E tra queste ha ribadito che il Nodo di Perugia, variante stradale ai piedi del capoluogo da mezzo miliardo di euro, prima o poi si farà. In realtà il progetto per ‘stappare’ l’imbuto che ogni mattina si forma in città e che renderà più veloce anche il collegamento con la Toscana – per chi arriva dal Sud-Est della regione – è quello denominato delle Rampe.
Si tratta del raddoppio di circa duecento metri di strada che collegano la E-45 al Raccordo autostradale Perugia-Bettolle. Ogni mattina infatti, in questo snodo si forma una lunga fila: dalle 7 alle 10 entrare a Perugia da quella direttrice è un’impresa. Per questo Anas – dopo anni di incomprensibile ‘melina’ – ha deciso su spinta di Regione e Comune di mettere mano alla questione. Entro la fine di questo mese la Conferenza di Servizi decisoria dovrebbe pronunciarsi ed entro l’anno potrebbe essere pubblicato l’appalto. L’annuncio lo ha fatto qualche settimana fa Luca Bernardini, direzione tecnica Anas, che ha spiegato come sia in via di completamento il progetto definitivo.
Con la Regione è stata già effettuata la Conferenza dei servizi istruttoria per un’opera il cui costo è di poco superiore ai 42 milioni. L’infrastruttura è finanziata e contenuta nel Contratto di programma, ma le risorse non sono ancora esigibili: manca soltanto il decreto interministeriale per renderle disponibili. I lavori dovrebbero durare un paio di anni, ma alla fine davvero gli umbri e pure i marchigiani (nello snodo di Ponte San Giovanni della E45 confluiscono tantissimi automobilisti da Ancona e Civitanova) saranno davvero più vicini alla Toscana. E in prospettiva (parliamo del 2029, quindi campa cavallo) anche chi decidesse dalla periferia sud di Perugia di recarsi a Creti per la discussa stazione Medioetruria dell’Alta Velocità ferroviaria, potrebbe trarne benefici. Ma questa per ora è solo un’ipotesi di scuola...
Michele Nucci