Detenuto rompe la mandibola a un agente. Poliziotto salvato da collega e altri reclusi

Terni, i sindacati della Penitenziaria annunciano la protesta: astensione dalla mensa e auto consegna

"È ormai un bollettino di guerra": così i sindacati Sappe, Sippe-Sinappe e Fns Cisl descrivono la situazione che si vive nella casa circondariale di Terni. "Le vittime sono ancora una volta i poliziotti, nel silenzio assurdo di una Direzione assente e di un’Amministrazione sempre più lontana dalle criticità degli Istituti umbri – scrivono in una nota rispettivamente Romina Raggi, Francesco Petrrlli e Riccardo Laureti –. Nel primo pomeriggio di ieri (sabato, ndr) l’ennesimo episodio di violenza, quando il collega addetto alla vigilanza della “Sezione H” del Reparto “Media Sicurezza”, con il preposto, stavano aprendo la camera di un detenuto che si era auto lesionato per futili motivi. All’atto dell’apertura un altro detenuto che si trovava nella stessa camera usciva improvvisamente e si scagliava con violenza contro il collega sferrandogli un pugno in faccia. Immediatamente il preposto trascinava il collega che era a terra verso l’uscita della sezione, mentre gli altri detenuti fortunatamente bloccavano l’aggressore, un algerino detenuto per spaccio e noto per aver messo in atto forme di violenza in numerosi Istituti del Provveditorato Toscana e Umbria. La prontezza del preposto, che ha approfittato dell’aiuto degli altri detenuti per mettere in salvo il collega, ha evitato che l’algerino continuasse a infierire contro il lui, ormai a terra, con un coltello rudimentale che gli è stato trovato in tasca dopo la perquisizione".

All’agente è stata riscontrata la rottura della mandibola con venti giorni di prognosi. "Dal primo maggio scorso – sottolineano ancora i sindacati – alla sezione H è in atto una “guerra” tra detenuti di origine marocchina che, pur essendo chiusi e con il divieto di incontro tra di loro, rendono la sezione ingestibile. Si stanno torturando tutti quei poliziotti che ogni giorno sono chiamati da soli a gestire tutto questo. Pertanto oltre a proclamare nell’immediato lo stato di agitazione, si metteranno in atto tutte le forme di protesta lecite ad assicurare ai colleghi la tutela a cui hanno diritto. Se non ci sarà da parte dei superiori uffici un intervento immediato già da domani, si procederà con l’astensione dalla mensa ordinaria di servizio e se non bastasse anche l’auto consegna".