'Con il Cuore, nel nome di Francesco', un mondo d'amore

Gianni Morandi in diretta su Raiuno alla diciottesima edizione della maratona solidale organizzata dai francescani

Assisi. Con il Cuore nel nome di Francesco

Assisi. Con il Cuore nel nome di Francesco

Assisi,  9 giugno 2020 - Scende la pioggia ma che fa... Così Gianni Morandi in diretta su Raiuno alla diciottesima edizione di “Con il Cuore nel nome di Francesco“, la maratona solidale organizzata dai francescani che quest’anno destinerà tutti i proventi alle famiglie italiane povere messe ancora più in difficoltà dalla pandemia. Un successo quello del Gianni “nazionale” datato 1968 in un Paese, il nostro, che viveva allora il decennio del boom economico. Quando la lira veniva premiata dal Financial Times come moneta più stabile, la crescita annua media era più alta delle più grandi economie mondiali e a livello sociale, disoccupazione, povertà ed analfabetismo andavano scomparendo. Di tutt’altro genere, purtroppo, l’Italia di oggi, con un’economia che arranca in una ripartenza post lockdown che ha già messo in ginocchio tante imprese e reso povere troppe persone.

«È proprio a loro che abbiamo pensato nell’organizzare questa edizione di “Con il Cuore” – spiega dietro le quinte Padre Enzo Fortunato direttore della sala stampa del Sacro Convento –. E ci fa piacere registrare la straordinaria coincidenza con l’istituzione del Fondo da 1 milione di euro ‘Gesù Divino Lavoratore’, istituito dal Papa nella diocesi romana. Un fondo pensato per sostenere le persone provate dalla crisi derivata dalla pandemia che rischiano di rimanere esclusi dalle tutele istituzionali. Il cuore di Roma e quello di Assisi allineati. Siamo contenti di fare eco a quell’iniziativa con la nostra maratona solidale – sarà possibile donare al 45515 fino al 15 luglio ndr –, che mette al centro proprio le famiglie che non riescono a mettere un piatto in tavola». Tante le richieste di aiuto arrivate a voi Francescani. «A migliaia. Tra queste, all’evento solidale, abbiamo deciso di far leggere a Morandi le lettere di Nino da Potenza e di Antonio da Sulmona che vivono l’uno piangendo di notte perchè ha vergogna di dire ai figli che non li può più mantenere agli studi, l’altro che va in giro per lavoretti da 10 euro pur di far mangiare le figlie». I poveri dei Paesi più in difficoltà del mondo che le missioni francescane aiutano da sempre, sembravano lontani. Oggi non è più così... «Sono quelli della porta accanto. Per fortuna la voglia di aiutarsi non manca. Pochi giorni fa una mamma di Salerno che vive con 600 euro di pensione ci ha contattati per dirci che poteva poco ma voleva aiutare chi è rimasto senza niente. Ci ha commossi». Avete annunciato che distribuirete direttamente le somme raccolte a chi ne ha bisogno. Come? «Attraverso dei bonifici o dei vaglia postali. Vogliamo semplificare la burocrazia. Verifiche? Chiederemo ai sacerdoti più vicini alle famiglie richiedenti. Vogliamo arrivare prima possibile ad aiutare chi ne ha bisogno». Morandi e Conti una coppia formidabile di alleati in questa mission... «Eccezionali: stile, generosità, garbo e simpatia. Chi si spende per le piccole cose è fatto per i grandi progetti». Quindi le testimonianze come quella di don Alberto Debbi parroco di Correggio (Reggio Emilia) e medico pneumologo che in occasione dell'emergenza Coronavirus ha deciso di tornare in corsia nell'ospedale di Sassuolo per prestare il suo servizio di medico nel reparto di Pneumologia. Poi Padre Graziano Lorusso ex calciatore del Bologna di Ballardini, un mondiale Under 17 e poi la decisione di un cambiamento radicale. Dalla maglia azzurra a Dio, a San Francesco, alla tonaca. Da brivido l'omaggio di Morandi a Lucio Dalla, Futura, Caruso...il pubblico dal vivo non c'è ma la standing ovation nelle case sicuramente sì. E intanto il totalizzatore delle donazioni cresce. La generosità degli italiani non si ferma mai...