Impiattano, spadellano e sperano in un futuro migliore: 17 detenuti a lezione di cucina

Succede nel carcere di Capanne, nell'ambito del progetto "Dietro le sbarre vive la speranza". Uno degli allievi: "Pronto a lavorare in un locale del centro, visto che sono in semilibertà"

La chef Catia Ciofo

La chef Catia Ciofo

Perugia, 20 settembre 2022 - Spadellano, assaggiano, impiattano e sperano in una vita migliore, lontana dai guai per cui stanno scontando la loro condanna.  Il colore della libertà è anche in un piatto gourmet che 17 detenuti del carcere di Capanne, a Perugia, stanno imparando a realizzare grazie al corso di cucina organizzato nell'ambito del progetto "Dietro le sbarre vive la speranza". Il laboratorio sono i fornelli del penitenziario - sezione maschile - dove la  brigata per qualche ora ha svestito i panni del carcerato e ha indossato quelli del cuoco. A guidarla c'è Catia Ciofo, una degli chef chiamati a tenere il corso per conto della cooperativa Frontiera lavoro.  "Sono certa - dice Ciofo - che al termine del corso e quando torneranno ad essere uomini liberi, potranno davvero lavorare in un ristorante, perché le competenze che acquisiscono in questo percorso sono molto  buone".

"L'obiettivo del progetto - spiega il responsabile Luca Verdolini - è proprio quello di consentire agli allievi di intraprendere un percorso di crescita personale e professionale al termine del quale possano ambire ad una collocazione nel mercato del lavoro ordinario". Ed esperienze in tal senso già ci sono e qualcuno degli attuali detenuti che frequentano il corso, svela che presto inizierà a lavorare in un locale del centro storico di Perugia, "visto che mi è stata concessa là semilibertà".