Covid Umbria, bollettino e dati: 225 positivi e due morti / GRAFICI

Il punto sui numeri con le cifre fornite dalla Regione. Scendono i nuovi positivi

L'andamento giornaliero delle terapie intensive

L'andamento giornaliero delle terapie intensive

Perugia, 24 marzo 2021 - Scende in Umbria il numero dei morti per il Covid riscontrato giornalmente, due nell'ultimo giorno in base ai dati della Regione. Nello stesso arco di tempo sono stati accertati 225 nuovi positivi e 362 guariti, con 5.244 attualmente positivi, 139 in meno di ieri. Sono stati analizzati 3.485 tamponi e 2.567 test antigenici. Il tasso di positività è del 3,7 per cento sul totale (ieri era 2,3) e del 6,4 sui soli molecolari (ieri 4,5). Continua la discesa dei ricoverati in ospedale, ora 448, due meno di ieri, 66 dei quali (uno in meno) nelle terapie intensive.

Intanto continua a salire la percentuale media nazionale dell'occupazione dei posti letto Covid nei reparti ordinari di area non critica, cioè malattie infettive, pneumologia e medicina generale. Rimasta per mesi sotto la soglia critica, fissata al 40% dal ministero della Salute, ieri - ultimi dati disponibili forniti dall'Agenzia per i servizi sanitari (Agenas) - ha toccato il 43%.

Aumento costante ormai dallo scorso 18 marzo, quando è stato superato per la prima volta il livello critico oltre il quale l'assistenza ordinaria degli altri pazienti risulta compromessa. In particolare, sono 10 le Regioni che la superano: la situazione più critica è quella delle Marche che vede questi reparti occupati per ben il 64% da pazienti Covid, seguite da Piemonte (61%), Emilia Romagna (56%), Lombardia (53%), Friuli Venezia Giulia e Puglia (49%), Umbria (45%), Abruzzo (44%), Lazio (42%) e Molise (41%).

Capitolo vaccini: il Commissario straordinario regionale per l'emergenza Coronavirus in Umbria, Massimo D'Angelo, ha dato mandato di "sospendere, con effetto immediato, la possibilita' di prenotare la vaccinazione anti Covid-19, mediante Astrazeneca, per tutte le categorie dei servizi essenziali". Questa la scelta fatta dall' Umbria, che arriva subito dopo il richiamo del premier Mario Draghi alle Regioni, durante le comunicazioni al Senato, ad "attenersi alle priorita' indicate dal ministero della Salute" sui vaccini. Nei 'servizi essenziali' erano stati compresi, nei giorni scorsi, avvocati, assistenti sociali e lavoratori delle onoranze funebri, chiamati per la vaccinazione nei posti rimasti liberi nel fine settimana.