Comune, bufera per l’assunzione contestata

La convivente del vicesindaco passa il concorso e arriva la mozione dei 5 Stelle, supportati da Impegno civile: si chiede di valutare l’opportunità del ritiro delle deleghe a Meloni

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Se fino ad ora c’erano andati con il fioretto, stavolta i Cinque Stelle puntano il mirino e tornano alla carica sulla questione dell’assunzione in Comune della settima classificata dalla graduatoria del concorso per "Istruttore di relazioni esterne", assunzione arrivata dopo la modifica del profilo relativo al posto vacante e che ha riguardato un familiare del vicesindaco. Il capogruppo dei pentastellati, David Fantauzzi, è arrivato in conferenza al fianco di due veterani della politica folignate come Stefania Filipponi e Stefano Stefanucci di Impegno civile, ed ha annunciato una mozione sul tema.

Un documento, protocollato ieri mattina e che sarà discusso per via ordinaria, che va dritto al punto e chiede ’la testa’ del vicesindaco Riccardo Meloni e la revoca delle delibere ‘incriminate’. Il problema? È scritto nero su bianco nella mozione: "l’assunzione di una candidata, al settimo posto, che risulta nella famiglia anagrafica del vicesindaco". Rispetto al fatto, anche se fosse legittimo, si contesta in primis l’opportunità e il fatto che si sia modificato il profilo dei candidati. Sul tema i Cinque Stelle e una parte della minoranza avevano già presentato un’interrogazione, alla quale aveva risposto proprio il vicesindaco Meloni. "Il percorso non era tracciato – ha detto Fantauzzi – ma la risposta arrivataci, la modalità e la persona che ci ha risposto, ci ha indotto a trasformare l’atto in mozione e a chiedere che si esprima tutto il consiglio comunale. Al di là dei risvolti giuridici, io valuto l’opportunità politica e il fatto che all’interrogazione abbia risposto il diretto interessato, fatto che amplifica il problema. A me sta a cuore l’etica e il rispetto delle persone che stanno fuori dal palazzo e che, con questi metodi, si allontanano dalle istituzioni". Fantauzzi rivendica le azioni come un "dirittodovere dei cittadini per vigilare". Al di là del risultato, i Cinque stelle mirano anche a far uscire allo scoperto tutti i consiglieri: "Con la mozione rutti verranno a conoscenza della vicenda e dovranno esprimersi. Ogni consigliere non dovrebbe guardare l’appartenenza ma la propria coscienza". Nel dispositivo dell’atto, oltre alla valutazione del presupposto della revoca delle deleghe di Meloni anche la revoca delle delibere.

Quanto alla presenza e all’appoggio della Filipponi, a chi le ha fatto notare il possibile ‘accordo elettorale’, ha risposto: "Non è un accordo pre-elettorale, io sto ferma nelle mie posizioni e continuo a difendere i miei valori. Condividiamo pienamente il contenuto della mozione che parla di etica e conflitto d’interessi. Il dibattito servirà a far cadere tutti gli alibi, tutti dovranno dire cosa pensano. Oppure saranno corresponsabili di una scelta politica che, secondo noi, ha finito per tutelare interessi personali".

Alessandro Orfei