In classe più stranieri che italiani. I genitori: "Sezione ghetto"

Due bambini italiani e venti stranieri. Succede alla media Dante Alighieri di San Sisto

Scuola (immagine di archivio)

Scuola (immagine di archivio)

Perugia, 15 settembre 2018 -  Due bambini italiani rispetto a venti studenti stranieri. Succede in una sezione della scuola media «Dante Alighieri» di San Sisto, governata in reggenza dal preside Daniele Gambacorta, che ha ereditato l’incarico dalla collega Antonella Ubaldi. Un gruppo di genitori si chiede come mai questo «sbilanciamento» in classe, quando in tutte le altre scuole le percentuali sono ben diverse, figlie dell’integrazione. Basta dare uno sguardo ai numeri forniti dal Municipio: a Perugia frequentano le scuole medie 4.933 ragazzi. Tra questi, 788 sono stranieri e rispetto alla popolazione studentesca totale rappresentano il 15,97% (la percentuale si alza soltanto nella scuola d’infanzia dove si arriva al 21,40%). A conti fatti dunque le famiglie si sono chieste come mai tutti gli alunni stranieri siano confluiti in quella sezione, insomma a cosa è dovuto questo «conteggio»? E parlano di «sezione-ghetto». Gli stessi genitori dei bambini di origine straniera vogliono capire il perché.

«Lo abbiamo fatto presente al dirigente – spiega Francesco Re anche a nome degli altri genitori – soltanto per una questione numerica. Vogliamo renderci conto con quale criterio sono state formate le classi: tutto qui». Questa mattina il dirigente ha fissato un incontro con i genitori per chiarire la situazione, ma intanto il professor Gambacorta dà conto del suo operato, spiegando come si è arrivati a formare le varie sezioni.

«Premesso che è una situazione che ho ereditato dalla collega che mi ha preceduto – dice il preside – mi assumo comunque tutte le responsabilità del caso. Intanto, va detto che questi bambini di ‘straniero’ hanno soltanto qualche consonante in più nel cognome, in quanto la maggior parte di loro è nata in Italia. Quanto alla formazione delle classi, la sezione A è tra le meno numerose della scuola, è prevista un’ora in più di inglese ed è composta da studenti che hanno raggiunto ottimi risultati scolastici. Dunque se si dovessero temere problemi di integrazione legati all’apprendimento, mi sento di rassicurare tutti quanti. Formare le classi è una procedura delicata, fatta di equilibri e nasce da un lavoro di squadra con i docenti: si può sempre migliorare e io non mi tirerò di certo indietro. Anzi lo prendo come stimolo».

Tornando ai numeri, i dati del Ministero dell’istruzione segnalano che in Umbria su 117. 665 studenti, 16.212 sono di altre nazionalità così suddivisi: 2.596 frequentano la scuola dell’infanzia, 5.427 la primaria, 3.658 la secondaria di primo grado e 4.531 la secondaria di secondo grado.

Silvia Angelici