Cantone furioso: "Basta indagine-show"

Il procuratore apre un fascicolo sulla fuga di notizie e ’riprogramma le attività: "E’ un’indagine seria, deve essere garantita la riservatezza"

Migration

di Erika Pontini

Lo sfogo del procuratore di Perugia Raffaele Cantone arriva all’esito dell’ennesima giornata convulsa sul fronte del caso-Suarez. Dopo la ressa di fotografi, giornalisti e cameramen sotto la procura dove era in corso l’audizione degli avvocati della Juventus, Luigi Chiappero e Maria Turco e lo stillicidio di notizie in tempo reale, compresa l’intenzione dei pm di sentire via Skype lo stesso campione uruguaiano dalla Spagna o l’anticipazione di accertamenti non ancora eseguiti, Cantone ha messo uno stop.

Che non significa – ha spiegato il procuratore – il blocco indistinto di tutte le inchieste in corso ma la "riprogrammazione delle attività di un’indagine relativa al caso Suarez, che è, e deve restare seria e rigorosa, senza spettacolarizzazioni, e alla quale deve essere garantita tutta la riservatezza che merita". Una decisione che Cantone ha preso proprio "per tutelare l’immagine di una procura che si sta occupando di vicende delicate". E che qualcuno potrebbe voler strumentalizzare. Basti ricordare la nota politica (di un ex consigliere regionale) che ha provato ad attaccare l’ufficio giudiziario, e le telefonate arrivate in procura in cui si lamenterebbe l’eccesso mediatico della vicenda penale che lambisce gli interessi del club bianconero.

Per questo le audizioni, già calendarizzate anche venerdì pomeriggio, sono state riprogrammate e saranno svolte "in tempi rapidi", assicura il procuratore ma lontano dai riflettori. "Procederemo veloci, come abbiamo fatto fino ad ora", aggiunge.

Il magistrato, che non era a Perugia, ha già deciso l’apertura di un fascicolo per accertare eventuali responsabilità. "Sono indignato per quanto successo finora, compreso l’assembramento dei mezzi d’informazione sotto alla procura. Faremo in modo che tutto questo non accada più". Ieri infatti i vigilantes in servizio a Palazzo di giustizia avevano allertato la polizia che, per mantenere l’ordine, aveva inviato due pattuglie e agenti in borghese della digos.

Nell’agenda dei pm Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti ci sono da sentire Suarez (in collegamento), lo stesso rettore della Statale, Maurizio Oliviero che, i primi di settembre, era stato chiamato da un dirigente della Juventus, l’umbro Federico Cherubini, per sapere se l’Ateneo da lui diretto potesse certificare la conoscenza della lingua italiana. Non è quindi escluso che i pm vogliano sentire lo stesso manager juventino.

Martedì i pm avevano interrogato la professoressa Stefania Spina e l’esaminatore Lorenzo Rocca ma nei prossimi giorni toccherà alla rettrice Giuliana Grego Bolli e al direttore generale Simone Olivieri comparire per essere interrogati e spiegare quelle telefonate scomode che li incastrano.