L'apertura della caccia. "Io, mamma col fucile"

La storia. Alessandra paoletti racconta la sua passione: "Ogni volta è un’emozione nuova"

Alessandra Paoletti è pronta per la nuova stagione venatoria

Alessandra Paoletti è pronta per la nuova stagione venatoria

Perugia, 14 settembre 2019 - «La caccia  è sempre stata parte integrante della mia vita, ma purtroppo i pregiudizi non finiranno mai». Alessandra Paoletti è nata con “il fucile” nel sangue. Da piccola guardava il padre uscire presto di casa per seguire una passione, per poi attenderlo al rientro a casa. «Adoravo ascoltare lui e i suoi amici, la sera, quando raccontavano le gesta e gli aneddoti della battuta di caccia», ricorda. E così, mentre le amichette di scuola indossavano il tutù, lei imparava a imbracciare la doppietta. Oggi ha 35 anni, è madre di un figlio dodicenne ed è pronta alla nuova stagione venatoria. «Ogni mattina è una prima volta, un’emozione intensa», ammette. Alessandra vive a Porano, è vicepresidente dell’associazione “La caccia si tinge di rosa”, promossa da mamme, mogli e ragazze per condividere l’amore per le doppiette. «Raggruppa numerose cacciatrici – continua –, vogliamo essere sempre di più per far sentire la nostra voce in campo venatorio».

Mamma, lavoratrice e cacciatrice: come si combina tutto?

«Gli impegni sono tanti. Tempo fa ho anche dovuto smettere, ma poi sono tornata a svolgere l’attività venatoria al massimo, in ogni sua sfaccett atura».

Donne e doppiette: cosa ne pensano i maschi?

«Ci sono ancora pregiudizi. Le prestazioni fisiche di una ragazza sono diverse ma questo non significa che non possiamo essere degli ottimi cacciatori. Acuni ‘colleghi” ti dicono che non hanno pregiudizi ma poi ti vogliono privilegiare. Per molti siamo un’immagine da postare sui social, da sventolare come trofeo, ma quando dimostriamo il nostro valore poi non lo digeriscono facilmente. Per fortuna qualcosa sta cambiando. Dico sempre: a caccia non ci sono donne o uomini, ma cacciatori. Qualcuno è più bravo, altri meno, indifferentemente dal sesso».

Eppure hai ricevuto anche minacce...

«Uno sconosciuto mi ha insultato e offeso su Facebook. Non ho raccolto assolutamente la sua provocazione, lo ritengo un infelice che si diverte con molto poco e che non ha minimamente idea di cosa sia la caccia».

Ma quanto si spende per andare a caccia?

«Molto. Con i soldi del mantenimento dei cani, dell’abbigliamento, della licenza e dei fucili sicuramente ci avrei pagato una bella vacanza. Ma amo quello che faccio e non ci rinuncerei».