Allarme povertà: "Difficile mantenere i cani. Carissimo Fido devo dirti addio"

La responsabile delle attività del canile sanitario di Perugia: "Sta emergendo un nuovo fenomeno, cioè l’impossibilità di mantenere il proprio cane"

Un canile

Un canile

Perugia, 19 marzo 2019 -  Sono circa 3mila i cani che vivono nei canili umbri. Il fenomeno dell’abbandono è diffuso e ancora troppo bassa la percentuale media di restituzione al proprietario dovuta alla mancanza di microchip, che nel «Cuore verde» non supera il 40%. L’aspetto positivo è che crescono le adozioni. Descrive una situazione a luci e ombre la dottoressa Stefania Mancini, responsabile delle attività del canile sanitario di Perugia (Usl Umbria 1). «Sta emergendo – racconta – un nuovo fenomeno, cioè l’impossibilità di mantenere il proprio cane». Ciò dipende da varie ragioni: «C’è chi ha perso il lavoro – spiega la Mancini – e chi non riesce a gestire il cane perché è diventato troppo aggressivo. Ci sono poi gli stranieri che tornano nei loro Paesi di origine».

Fatto sta che sempre più amici a quattro zampe vengono portati nei canili o, peggio, mollati da qualche parte. «E’ diffuso – evidenzia la dottoressa – l’abbandono di cucciolate, capita spesso di trovarle vicino ai cassonetti o addirittura all’interno. Altre volte invece le lasciano davanti al cancello del canile». Da non sottovalutare il fenomeno del randagismo. Gli animali che vagano vengono portati al canile. Se dotati di microchip, tornano dai padroni.

A Perugia la percentuale di restituzione è del 61%, leggermente più bassa rispetto al 2017 (63%). Nel 2018 sono stati infatti catturati 530 cani, dei quali 323 restituiti al proprietario. «Un risultato – precisa la Mancini – che è frutto della sinergia tra Usl e polizia municipale, che va in giro a fare verifiche. Senza microchip scatta la multa». Buona anche la percentuale complessiva della Usl Umbria 1, pari al 51%, con 992 cani catturati e 502 restituiti. Le zone rurali restano quelle più difficili da sensibilizzare. Eppure il servizio non è oneroso: al canile sanitario l’inserimento del microchip costa 19 euro. Mentre il mantenimento di un cane nelle strutture, alle casse pubbliche costa circa mille euro l’anno. L’obiettivo è lo svuotamento dei canili attraverso le adozioni, che sembrano funzionare. Nel 2018 hanno trovato una casa ben 160 cani del canile sanitario perugino, pari all’80%, tutti peraltro adulti e anziani. Mentre alla sezione-rifugio Enpa ne sono stati adottati circa 170 (in Regione la proposta di Squarta per il veterinario gratis per quanti adottano). Negli ultimi giorni, tuttavia, si stanno verificando brutti episodi di inciviltà e barbarie contro gli animali. «A Collestrada – riferisce la dottoressa – un cane è stato avvelenato, per fortuna è sopravvissuto. Ma sono stati trovati 5 chili di carne sospetti, che l’Istituto zooprofilattico sta analizzando». L’allarme polpette killer riguarda anche il Marscianese e la zona di Passignano.

Chiara Santilli