A Perugia le scuole restano chiuse Ma a Terni si continua a fare lezione

Umbria ancora arancione: i contagi calano nel capoluogo e aumentano nella Conca. Però non cambia nulla. Oggi per i negozi (grandi e piccoli) lo stop scatta alle 14 e il coprifuoco torna alle 22 in tutta la regione

A Perugia le scuole restano chiuse Ma a Terni si continua a fare lezione

A Perugia le scuole restano chiuse Ma a Terni si continua a fare lezione

L’Umbria resta in fascia arancione, ma la scuola continua ad andare a due velocità: chiusa in provincia di Perugia, aperta in quella di Terni. E sarà così per altre due settimane, salvo modifiche (venerdì prossimo) in base al mutamento del quadro epidemilogico. E’ questa la decisione che ha preso ieri pomeriggio la presidente della Regione, Donatella Tesei, che ha firmato una nuova ordinanza in cui conferma i provvedimenti presi la settimana scorsa sulle scuole, anticipa la chiusura dei negozi (tranne quelli ’essenziali’) alle 14 del sabato e posticipa il coprifuoco alle 22. Una scelta motivata dalla diffusione del contagio, dopo il parere del Cts che aveva anche chiesto di attivare in alcune aree più problematiche le mini-zone rosse.

La decisione più importante – e quella che sta provocando molte polemiche – è quella sulla scuola. In provincia di Perugia prosegue la didattica a distanza fino al 21 marzo per Materne, Elementari, Medie e Superiori. Unici in classe i bimbi del Nido, anche se in alcuni comuni (come Foligno o Città di Castello) anche loro restano a casa. Nel Ternano invece tutti in classe (la Dad solo per le Superiori al 50%). Ma tantissime famiglie in provincia di Perugia denunciano la presenza di molti meno contagi rispetto a tanti comuni di Terni dove però si va in classe e dove i positivi sono in crescita.

Tra le modifiche, rispetto all’ordinanza precedente l’orario del coprifuoco in tutto il territorio regionale, che scatterà alle 22 (e non più alle 21) fino alle 5 del giorno successivo. Poi la possibilità nella sola provincia di Terni di tenere attività corsistiche individuali in presenza (ad esempio: arti musicali, figurative, teatrali, danza, nonché le attività inerenti le lingue straniere).

Per ciò che concerne il commercio è vietata l’apertura dalle 14 del sabato (oggi) e nella giornata di domenica (domani) di tutti gli esercizi commerciali di vicinato, medie e grandi strutture di vendita al dettaglio ad esclusione delle farmacie, para farmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole, librerie, tabacchi, lavanderie e tintorie. E’ inoltre vietata l’apertura, sempre dalle 14 del sabato e nella giornata di domenica, di ogni attività commerciale esercitata su aree pubbliche ad esclusione dei generi alimentari, e prodotti agricoli e florovivaistici. Nei festivi e prefestivi restano chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali nonché dei mercati, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili ad eccezione delle farmacie, para farmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole, librerie, tabacchi, lavanderie e tintorie. Divieto di consumare bevande e cibi all’perto, anche in prossimità di bar e ritoranti in tutta la regione.

M.N.