Assisi, Pannofino debutta al Lyrick

L'attore-doppiatore racconta "E.. se in tempo fosse un gambero", in anteprima nazionale

Francesco Pannofino con Emy Bergamo

Francesco Pannofino con Emy Bergamo

Assisi, 9 dicembre 2016 - "Siamo qui ad Assisi, per l’ultima settimana di prove, quella definitiva. Stiamo definendo l’allestimento di scene, luci e costumi. E io mi preparo senza tregua, recito, canto, ballo. Sono molto contento, saranno due belle serate con il pubblico umbro". E’ carico a mille Francesco Pannofino, magnifico doppiatore (è lui la voce italiana di George Clooney e Denzel Washington) e attore brillante e scanzonato, apprezzato in teatro («l’ho sempre fatto, di pari passo con il doppiaggio» dice con orgoglio), cinema e tv.

Adesso è chiamato alla prova del fuoco, come protagonista della nuova versione di «E... se il tempo fosse un gambero», celeberrima commedia musicale di Garinei e Giovannini che debutta in anteprima nazionale al Lyrick, sabato alle 21 e domenica alle 17 (informazioni al botteghino, allo 075/8044359). Con Pannofino c’è Emy Bergamo, la regia è di Saverio Marconi. Come si riporta in scena uno spettacolo così famoso? «Con grande rispetto per l’originale, la commedia è un orologio perfetto, con le dinamiche della favola d’amore e le splendide musiche di Trovajoli. Cambiano solo i riferimenti cronologici, si va indietro di 60 anni, dal 2016 eccoci tornare al ’56». Quanto impegno ci vuole per un ruolo del genere? «Ho accettato con entusiasmo ma non pensavo fosse così faticoso. Per me è un grande onore, spero di essere all’altezza. Ho visto la precedente versioen con Enrico Montesano, io darò una mia intepretazione personale, istintiva». Come si trova in Umbria? «Alla grande, adoro questa terra. Sono già stato tante volte ad Assisi, c’è sempre un senso di pace, di serenità, si sente la sacralità del posto. Sono credente ma non bigotto, non mi faccio suggestionare, ma qui c’è davvero una sensazione di beatitudine. E poi, più paganamente, si mangia bene e le persone sono gentili». Se il tempo fosse un gambero, cambierebbe qualcosa? «E chi non lo farebbe? Personalmente però non mi lamento. Tornare indietro è come volare, un sogno. Quello che noi raccontiamo a teatro».