Un Paese per giovani: pronti a emigrare però

Povero calcio: dalla tecnologia modello Commodore 64 alle sfide fra Grandi Vecchi. Italiano è contento, ha un manager che conta..

Benedetto

Ferrara

Che il calcio italiano sia ormai calcio minore lo si era intuito da tempo, da quando i Mondiali sono diventati un’utopia e la storia della vittoria agli europei somiglia troppo a quella volta in cui in allenamento avete centrato il sette con un colpo al volo col piede sbagliato e ancora continuate a raccontarlo al bar.

Ora il problema è cosa fare in quei due mesi di stop, col torneo Fifa in Qatar e dei pullman a 9.99 a biglietto per un giro turistico delle Marche con tanto di dimostrazione di Pentole all’Autogrill e giocatori disoccupati in omaggio con la solita mountain Bike con cambio Nakata.

Poveri noi, indecisi se essere fenomeni o incapaci. Se vendi Lukaku a un botto di soldi e poi lo riprendi in prestito qualche domanda te la dovresti fare. La Premier è un altro mondo: si corre, si gioca, si fa spettacolo. E noi col calcio in streaming in un paese tecnologicamente avanzato come un Commodore 64 (sempre sia lodato) che per non ripetere figuracce si appoggia anche a Sky, con l’accordo che per non deludere gli affezionati di Dazn ogni tanto anche Sky si deve bloccare per la consueta imprecazione libera, vero sfogo del tifoso da divano. Entusiasmo a Roma, con acquisti top, una Coppa appena messa in bacheca e cinquantamila abbonamenti.

A Napoli invece non va benissimo: pur di non fare i conti più con De Laurentiis molti tifosi sono sarebbero pure disposti a mettersi il casco in scooter e a rinunciare a Gigi D’Alessio sparato dall’autoradio a tutto volume in coda sul lungomare.

Sta messo malissimo Juric, che ogni mattina deve controllare se Cairo per caso gli ha venduto pure la macchina.

Felice Italiano, che ha piazzato praticamente il suo procuratore al vertice della società e quindi è al riparo da brutte sorprese. Poi tutto dipenderà da Jovic, ex fenomeno da rigenerare preso gratis con una formula a metà tra il grande affare e il gioco delle tre carte. Il futuro della Fiorentina è nei suoi piedi: o bene bene, o c’è Cabral, o male male e c’è Kokogol.

Juve cresciuta, Milan da confermare, Corvino che può aprire la sua sfida con Joe Barone: intanto Lecce e Fiorentina stanno pareggiando quella degli abbonamenti: 18 mila.

I grandi vecchi incombono: Galliani e il suo Monza spende e potrebbe sorprendere, Ariedo Braida e la sua Cremonese chissà. Campionato nuovo, Berlusconi sempre in campo: tranquilli, questo è un paese per giovani. Pronti a emigrare, però.