Finanza agevolata per gli investimenti Numerose opportunità per favorire lo sviluppo

Simone Guidi e Marco Mancini, partner di PwC Italia, illustrano le opzioni per gestire la crisi energetica e aumentare la competitività delle imprese.

Finanza agevolata  per gli investimenti  Numerose opportunità  per favorire lo sviluppo

Finanza agevolata per gli investimenti Numerose opportunità per favorire lo sviluppo

FIRENZE

"Le imprese italiane di ogni dimensione e settore possono oggi disporre di numerose opportunità di finanza agevolata per facilitare gli investimenti e sostenere lo sviluppo". A illustrare le novità è Simone Guidi, partner PwC Italia. "Gli strumenti di questo tipo si sono moltiplicati dopo la pandemia – spiega – per sostenere la ripresa economica in risposta alla crisi energetica. Si tratta di misure di varia natura: contributi a fondo perduto o in conto interessi, agevolazioni fiscali, crediti d’imposta o finanziamenti a tassi agevolati. Le risorse possono essere impiegate dalle imprese per investimenti in diversi ambiti, tra cui l’innovazione di prodotti o processi, l’acquisto di beni strumentali, impianti e macchinari, l’attività di R&S, certificazioni, registrazione di brevetti, formazione del personale, o progetti di sostenibilità ambientale e internazionalizzazione".

Le opportunità di finanza agevolata sono messe a disposizione sia dalle istituzioni europee che da quelle italiane. Particolarmente rilevanti sono inoltre il Fondo di Coesione e il Fondo Europeo di sviluppo regionale, per bilanciare gli squilibri regionali. "Diverse misure di finanza agevolata sono previste anche tra gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – spiega Marco Mancini, partner PwC Italia – declinazione nazionale da 191,5 miliardi di euro di Next Generation Eu.

In aggiunta ai fondi europei, il Governo italiano si è dotato di un Fondo complementare di finanziamento, per ulteriori 30,6 miliardi. Nel complesso, quindi, il Pnrr può avvalersi di circa 222 miliardi per rimuovere gli ostacoli strutturali che hanno limitato la crescita economica del Paese. Di questi fondi, il 40% sarà allocato per la transizione ecologica e il 25% per il digitale, con 82 miliardi riservati al Mezzogiorno". Molte misure del Pnrr sono rivolte alle Pmi, come Transizione 4.0 (finanziata con 13,4 miliardi) che prevede crediti d’imposta per chi investe in beni capitali ad alto contenuto tecnologico, R&S e formazione digitale. Ulteriori 1,95 miliardi sono destinati all’internazionalizzazione delle Pmi per rafforzarne la competitività delle filiere produttive, 41,5 miliardi a "incentivi e crediti di imposta alle imprese" e 5,3 miliardi per la "riduzione di contributi datoriali".

Altre misure sono dirette al sostegno di turismo e cultura, come nel caso degli 1,79 miliardi di euro destinati al Turismo 4.0 per aumentare la competitività delle imprese. Una parte importante delle risorse va poi alle startup (300 milioni di euro per lo sviluppo del venture capital) e alle imprese femminili (400 milioni). "Gli strumenti di finanza agevolata in generale, e in particolare quelli legati al Pnrr – aggiunge Simone Guidi – offrono alle imprese italiane un’opportunità importante di cambiamento e innovazione, indispensabile per rimanere competitive. Il Pnrr, infatti, è diretto a sostenere la crescita del Paese tramite investimenti e riforme organizzati su un orizzonte settennale (2021-2026)". Per il biennio 2021-22 state erogate due tranche per un totale di 66,9 miliardi totali. Inoltre, il 30 dicembre 2022 il Governo ha trasmesso alla Commissione europea la richiesta di pagamento della terza rata del Pnrr pari a 19 miliardi. La sfida, tuttavia, non è ancora terminata in quanto il rilascio dei fondi da parte dell’Ue è condizionato al raggiungimento di obiettivi da conseguire secondo tempistiche stringenti. "L’Italia in precedenza ha mostrato una certa difficoltà nell’impiegare le risorse – conclude –. Nel periodo 2014-2020 è stato speso solo il 50% dei fondi strutturali assegnati. Poiché le opportunità sono molte e le scadenze stringenti, le imprese dovranno cogliere al meglio le possibilità e gestire la partecipazione ai bandi, di concerto con la pubblica amministrazione".