L’economia circolare Prato regina del riuso per un futuro green "Non fermiamoci più"

L’economia circolare  Prato regina del riuso  per un futuro green  "Non fermiamoci più"

L’economia circolare Prato regina del riuso per un futuro green "Non fermiamoci più"

PRATO

Quali sono i progetti del Comune per incentivare l’economia circolare?

"L’economia circolare è nata a Prato, fa parte della nostra tradizione fin dalle radici del nostro distretto. Il cardato è economia circolare, il riutilizzo della materia prima laniera è quello che ha fatto crescere il territorio anche quando non andava di moda. Oggi che l’attenzione per l’ambiente e il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 sono diventati una priorità a livello globale, Prato ha assunto un ruolo centrale molto più di quello che spesso noi stessi riconosciamo. E dobbiamo esserne fieri. Basta pensare alle esperienze di economia circolare della filiera che portano anche a progetti come la realizzazione dell’hub del tessile, o l’impegno che da questo territorio è nato per modificare la normativa sul riuso della materia prima seconda. Lo stesso vale per il riutilizzo dell’acqua depurata, un’esperienza che ha fatto di Prato esempio nazionale e che oggi ci sta portando ad ottenere una normativa che permetta l’uso dell’acqua di recupero per finalità ulteriori, come il lavaggio strade per esempio, così da dare una risposta concreta all’emergenza idrica e, al contempo, proponendo incentivi e sgravi per quelle aziende che utilizzano acqua di riciclo, come i soci di Gida. E poi c’è tutta la parte legata al risparmio energetico e all’urbanistica: abbiamo introdotto nel piano operativo la perequazione per incentivare al massimo il recupero e riuso degli edifici già esistenti, così come da anni investiamo per l’efficientamento energetico di tutti gli edifici, oltre a un intenso programma di forestazione urbana".

Come saranno distribuiti i 10 milioni per il tessile arrivati dal ministero?

"Il finanziamento di 10 milioni è innanzitutto un segno concreto di buona politica: abbiamo affrontato i problemi di petto, lavorato pancia a terra e con un confronto costante con le categorie economiche, le parti sociali e la Camera di commercio. Abbiamo lavorato perché venisse riconosciuto il distretto pratese come asse portante del sistema economico nazionale, e così è stato come dimostra questo risultato storico per la nostra città con un finanziamento che mai era arrivato prima. Otto milioni saranno assegnati alle aziende tramite bandi specifici: il primo, di 4 milioni di euro, è dedicato agli investimenti sull’efficientamento energetico, mentre il prossimo (1,2 milioni di euro) sarà dedicato alla transizione ecologica e alla socio-sostenibilità delle aziende. Inoltre vi saranno bandi per la trasformazione tecnologica e digitale, la ricerca industriale, il rafforzamento della filiera e le aggregazioni di aziende. I restanti 2 milioni di euro saranno destinati ai progetti di sistema finalizzati alla realizzazione di soluzioni, piattaforme e infrastrutture comuni per la sicurezza nei luoghi di lavoro, l’innovazione, la digitalizzazione".

C’è una cronica mancanza di personale nel distretto: cosa può fare il Comune per le necessità delle aziende?

"Siamo intervenuti firmando il Patto per le competenze con la Regione. In pratica i prossimi corsi di formazione saranno dedicati a profili specifici di cui ha più bisogno il distretto pratese in base alle segnalazioni delle categorie e economiche e sociali. Inoltre stiamo lavorando con la Regione per far nascere l’osservatorio del mercato del lavoro, così da avere un’analisi attenta e sempre attuale sulle figure professionali necessarie. E continuiamo ad investire sulla Fil".

Piano strutturale: quali strumenti per favorire lo sviluppo economico?

"Su questo vi è un confronto costante con gli stakeholder per individuare le possibili soluzioni in un territorio come il nostro dove c’è molta richiesta di spazi per la posizione strategica e la vivacità del suo tessuto economico. Il Piano strutturale potrà essere uno strumento agevole per conciliare tutte le esigenze. Rispettare l’ambiente, non sovraccaricare la città conciliandolo con lo sviluppo: è questo l’obiettivo".

Lei sta per concludere il suo mandato decennale: quale dovrebbe essere, la ‘missione’ del prossimo sindaco di Prato per aiutare il distretto economico ad affrontare le sfide del prossimo futuro?

"Innovazione, economia circolare, obiettivi europei. In questi anni abbiamo portato Prato ad essere all’avanguardia sulle politiche di respiro europeo, abbiamo attivato partnership con realtà internazionali e siamo un punto di riferimento come città e come distretto per la capacità di stare al passo con i tempi. Voglio ricordare che, per esempio, Prato è una delle città europee sperimentatrici della Carbon Neutrality: questo non è avvenuto per caso, ma perché abbiamo fortemente creduto nella capacità di questo territorio di essere all’avanguardia. Noi pratesi siamo dei gran brontoloni, ma della nostra città dobbiamo esserne davvero orgogliosi. Abbiamo dimostrato di essere capaci di fare come e meglio di tanti: ecco, non fermiamoci più".

re.po.