
Il coraggio di scegliere "Studiavo Architettura Non era la mia strada Oggi produco il miele"
Quando ti mancano sei esami per laurearti in architettura, ma decidi che non è la tua strada e ascolti il tuo cuore. Era poco prima del 2015 e Naomi Dazzi (nella foto) che vive a Carrara e oggi ha 24 anni, vede un terreno incolto a Fosdinovo, se ne innamora. La sua carriera sembra già scritta, brillante studentessa a pochi esami dalla laurea per diventare architetto. Ma non farà l’architetto: oggi Naomi e diventata la proprietaria dell’azienda agricola ‘Fantabosco,’attiva da poco più di tre anni. Una tenuta di circa duemila metri quadrati: due appezzamenti a Fosdinovo, comprati grazie ai risparmi dei genitori. Ora il papà è in pensione, ma la mamma no, e non perde occasione per andare ad aiutare naomi e il marito nel terreno di famiglia. Un luogo caro a Naomi e che per lei rappresenta una lavagna vuota dove disegnare il suo futuro. Noemi produce lo zafferano, quello buono, la lavanda, quella profumata davvero, le erbe aromatiche come la salvia, il rosmarino, l’origano, ma ha anche tante piante da frutto. E poi ci sono i frutti di bosco come le more, i lamponi, le fragole. Naomi semina, coltiva, raccoglie, guida il trattore, in azienda fa quasi tutto da sola. L’invenduto a chilometri zero nei mercati di Coldiretti e ‘Campagna amica’ si trasforma, e i suoi prodotti diventano succhi, marmellate, liquori, miele dopo che ha messo le arnie, salse e sciroppo. Il tutto rigorosamente confezionato da lei e curato nei minimi dettagli, dell’impacchettamento all’etichettatura.
"È stata dura ma lo rifarei – spiega Naomi – da me vale venire solo per il paesaggio, da una parte si vede la costa toscana dall’altra quella ligure – aggiunge in previsione delle prossime degustazioni –. Il mio progetto senza i miei genitori non avrebbe avuto futuro, e li ringrazio per avere creduto in me e nel mio progetto, senza di loro il mio sogno non si sarebbe avverato. La terra mi chiamava e ho risposto, sono nata e cresciuta in una famiglia di contadini. Ma serve fare di più, molto di più e sono pronta a farlo". Da studentessa di architettura a coltivatrice. "Non c’è niente di facile – prosegue Naomi –. Ma ne è valsa la pena, ogni pensiero, ogni preoccupazione è stata ripagata. Amo il mio territorio e voglio promuoverlo. Ho costruito tutto questo grazie ai miei e a un progetto che dava fondi alle giovani imprenditrici, non mi spaventa lavorare, anzi. In vista delle crociere con mia cugina del bar l’Incanto a Fantiscritti abbiamo fatto dei pacchetti molto graziosi, lei mette il marmo io i prodotti tipici. Lo rifarei? Assolutamente sì, la terra con i suoi prodotti sono la mia vita". E ora anche la produzione di miele. "Ho iniziato a fare il miele perché avevo tante richieste e da quando ho le api che impollinano si vede la differenza nelle colture, che sono diventate di qualità superiore".
Alessandra Poggi