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Ardemagni esulta: "Una gioia infinita Segnare allo scadere è indescrivibile La dedica? Alla ragazza e alla famiglia"

E’ corso verso la Curva, si è tolto la maglia e l’ha lanciata, rimanendo senza la casacca: "Una gioia infinita" quella di Matteo Ardemagni (nella foto) al momento del gol del pareggio. "Mi era già capitato in carriera di segnare una rete allo scadere – ha sorriso l’attaccante –: quello che si prova non si riesce a spiegare a parole. Non ci ho capito più niente, sono saltato sul plexiglass, volevo abbracciare i tifosi, a me piace esultare così. Che il gol sia valso il pareggio lo rende ancora più bello. Lo dedico alla mia famiglia, alla mia ragazza, a tutti quelli che mi hanno sempre sostenuto e che credono in me e soprattutto ai miei compagni". "Sì, perché ho dei compagni straordinari – ha aggiunto il bianconero –: il nostro è un gruppo eccezionale, di cui conoscevo già qualcuno, Terzi, Guberti, Laverone. Lo spogliatoio è fantastico, non ci sono screzi, andiamo tutti d’accordo. Non mi è capitato spesso in passato di trovare tanto affiatamento. Io sono arrivato dopo sei mesi di inattività: puoi allenarti quanto vuoi ma la condizione la trovi solo giocando. Il mister è stato bravo a inserirmi piano piano. Mi ci è voluto un po’ perché sono uno muscolare e ho anche una certa età… Quando chiamato in causa ho sempre dato il massimo, poi l’errore c può stare, ma l’importante, e io l’ho sempre fatto, è sudare la maglia. Le critiche? Ho giocato in tante piazze, vedi Avellino o Perugia, di momenti difficili ne ho avuti, ci sono abituato. E mi sono sempre rialzato. Ora penso solo a dare il massimo in questo sprint finale". Ardemagni ha giocato con il dolore alla spalla. "A Grosseto ho subìto una sublussazione alla spalla – ha spiegato – e mi sono allenato a parte per metà settimana. Ma a tre partite al gong ho stretto i denti, come hanno fatto Terzi o Terigi che vogliono il bene di questa squadra. Manca poco e tutti, anche se abbiamo qualche problema fisico, dobbiamo accantonarlo". L’attaccante si è soffermato anche sul campionato di Lega Pro che ha ritrovato dopo diversi anni. "Ho giocato in terza serie quando ancora era diviso in C1 e C2 – ha chiuso –: allora era composto da squadra importanti, la qualità era maggiore. Oggi è più fisico, più falloso, è più una battaglia. Ma ci si può fare…".

Angela Gorellini