Fondazione Mps, un bilancio da anni d’oro. Le scommesse su scienze della vita e hi-tech

Grazie ai 28 milioni dell’accordo con Nomura, crescono utili e patrimonio. Più fondi per i progetti strategici del territorio

Carlo Rossi e Marco Forte, presidente e direttore generale della Fondazione Mps

Carlo Rossi e Marco Forte, presidente e direttore generale della Fondazione Mps

Siena, 29 aprile 2021 - Carlo Rossi e Marco Forte, presidente e direttore generale della Fondazione Mps, porteranno all’approvazione della deputazione generale, al suo ultimo atto, il bilancio migliore da più di dieci anni. Con più utili dell’anno scorso.

Domani alle 11 presidente e direttore presenteranno alla stampa e alla città i risultati dell’esercizio 2020. Daranno le cifre esatte dei proventi, del patrimonio e dell’andamento del portafoglio finanziario della Fondazione.

Nell’attesa, si possono azzardare previsioni. Partendo dagli utili, che saranno sicuramente superiori ai 24 milioni dell’anno scorso. Per un motivo semplice, la transazione con Nomura sulla questione derivati. I 28 milioni di euro, frutto dell’accordo con il colosso giapponese, sono entrati nel conto economico.

Da Palazzo Sansedoni assicurano che, anche senza questi 28 milioni, il bilancio si sarebbe chiuso con un piccolo utile, le previsioni mettono l’asticella sopra quota 30. L’ultima volta che la Fondazione aveva chiuso con utili consistenti era il 2009, con 62 milioni di euro.

Dopo andò sempre peggio. Anche il patrimonio è cresciuto, dovrebbe avvicinarsi a quota 450 milioni di euro. E la strategia di diversificazione degli investimenti, portafogli gestiti in proprio e con altri gestori, ha consentito alla Fondazione di attutire le conseguenze del pessimo anno per le Borse.

Facendo meglio delle altre Fondazioni, che dipendono in larga parte dai dividendi di UniCredit, Intesa Sanpaolo e le altre banche. I milioni di Nomura e lo 0,003% di azioni Mps hanno evitato a Palazzo Sansedoni di avere utili ridotti e di ricorrere al fondo stabilizzazione erogazioni.

Al contrario Rossi e Forte destineranno la fetta più grossa agli accantonamenti per patrimonio, mettendo fieno in cascina. Lasciando alle erogazioni per il territorio, agli investimenti su Fondazione Tls, Chigiana e i bandi per i progetti lanciati, una somma che si aggirerà dagli 8 ai 10 milioni.

Capitolo nomine, l’Irpet ha rinunciato a ripescare candidati esclusi e ha confermato la terna di nomi: Anna Loretoni, prima preside di Scienze sociali al Sant’Anna di Pisa, Mauro Lombardi, docente di Economia dell’Innovazione a Firenze, e Marco Tognetti, ceo di Lama Agency. Assieme a Remo Grassi, presidente e ad di Villa Banfi, designato dalla Camera di Commercio, e ai tre nomi indicati dal Ministero della Cultura (Patrizia Asproni, Emilio Barucci e l’ex condamante generale dei carabinieri Giovanni Nistri), contribuiranno ad alzare il livello della deputazione, bilanciando altre scelte da manuale Cencelli.

Sulle cause legali, una domanda inevitabile per il presidente e il dg della Fondazione, e le richieste di risarcimento danni fino a 3,8 miliardi di euro, sarà scontata la conferma di quanto dichiarato nelle settimane scorse. Le motivazioni della condanna per gli ex vertici Profumo e Viola sono oggetto di approfondimenti legali, in particolare dello studio Menchini di Massa, che assiste Palazzo Sansedoni.

Finchè resterà in piedi quella sentenza, sarà più semplice agitare lo spettro delle cause legali alla banca, per pesare anche nei confronti del Tesoro. Maggio sarà il mese decisivo per il Monte dei Paschi, UniCredit svelerà le sue intenzioni e dirà sì o no alla dote miliardaria pronta in caso di acquisizione di Mps. Maggio sarà decisivo anche per le altre strategie della Fondazione.

Carlo Rossi, in veste di vicepresidente di Tls sviluppo, la società con Invitalia al 30%, celebrerà l’arrivo degli anticorpi monoclonali. E sono attese novità anche sull’affare Palazzo del Capitano, la futura sede di un’Istituto di Tecnologia, che dovrebbe nascere sotto la guida di una nuova Fondazione, grazie all’accordo con Serguei Beloussov, il suo socio toscano Marco Bacci e il professor Fabio Pammolli, che segue la parte scientifica del progetto.

Un accordo di massima sul prezzo di Palazzo del Capitano c’è già, sia con la Contrada dell’Aquila che con i referenti della nascitura Fondazione. Ci sono già stati contatti con il ministero dell’Università che potrebbe partecipare ai finanziamenti dell’Istituto di Tecnologia.

Particolare divertente, il rettore dell’ateneo Francesco Frati stava per designare Maria Cristina Messa come nuovo membro della deputazione generale. E’ arrivato prima Draghi e l’ha nominata ministro dell’Università.