La finanza gioca a risiko con Mps

Messina: "Troppo grandi per Mps". Castagna: "E noi troppo piccoli". Patuelli: "La Ue decide le dimensioni"

Siena, 6 febbraio 2023 - Il presidente dell’Abi Antonio Patuelli ha fatto della diplomazia la sua impronta genetica. Mai toni troppo forti, niente affermazioni perentorie e apodittiche; il mondo della finanza italiano, anche se non è più quello dei salotti buoni e di Mediobanca regista al pari di Bankitalia, resta sempre un universo dove ci si muove con passo felpato. Per questo al vertice dell’associazione banchieri non sono piaciute le battute, anche con una bella dose di verità, pronunciate nell’ordine da Andrea Orcel, ad UniCredit, Carlo Messina, ad Intesa Sanpaolo e Giuseppe Castagna, ad Banco Bpm, sul risiko della finanza e sul futuro del Monte dei Paschi.

Ha cominciato Orcel, rinviando ’sine die’ la riapertura del dossier aggregazione con Siena, e preferendo continuare con il piano ’UniCredit Unlocked’, visto che ha portato a 5,2 miliardi di utili. Poi ha parlato Messina, a margine del bilancio di Intesa Sanpaolo, chiuso con 5,4 miliardi di utili. "Non so nulla del progetto di fare un nuovo polo bancario intorno al Monte dei Paschi, ma sono convinto che più operatori di peso ci sono nel nostro Paese meglio sia per il sistema economico. Se c’è un progetto io sono contento - ha aggiunto Messina a proposito di terzo polo - d’altronde abbiamo una quota di mercato in Italia per cui non possiamo partecipare a nessun progetto. Poi siamo inattaccabili nella nostra posizione, vedo solo positività. Quanto a possibili aggregazioni siamo troppo grandi per farne. Con Ubi Banca siamo stati costretti a vendere una parte importante di sportelli.

Fare aggregazioni per poi vendere i due terzi della rete è fare fatica per niente. E’ difficile che qualcuno bussi alla nostra porta, se bussano apro per cortesia ma poi la richiudo".

La posizione di Intesa Sanpaolo è la più coerente e ovvia tra quella dei partecipanti al futuro risiko. La reazione di Castagna, ceo di Banco Bpm, sembra generata dalla stizza. "Loro sono troppo grandi? E noi siamo troppo piccoli" ha replicato Castagna. Per questo Patuelli ha buttato acqua sul fuoco citando Messina e Castagna. "Il mercato è quello europeo, i due autorevoli colleghi hanno segnalato in anticipo che occorre esaminare i problemi dell’allocazione di Mps in combinato disposto con le regole Antitrust, che nei mesi passati nel dibattito pubblico era state talvolta dimenticate. Di questioni dimensionali se ne occupano l’Antistrust e la Banca d’Italia con la Bce, quindi io guardo con grande rispetto a tutte queste autorità". Non è certo finita così, il dibattito si riaccenderà quando Banco Bpm e Banca Mps presenteranno i loro bilanci. Il Monte lo farà mercoledì mattina, con l’ad Luigi Lovaglio che illustrerà il bilancio 2022, approvato dal consiglio d’amministrazione all’immediata vigilia della conferenza.